Investing.com – Il dollaro ha toccato la parità contro il franco svizzero per la prima volta dal dicembre 2010, ed è salito al massimo di oltre quattro anni contro l’euro dopo le dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi che hanno alimentato le aspettative di un allentamento quantitativo.
In un’intervista al quotidiano finanziario Handelsblatt Draghi ha dichiarato che il rischio che la BCE non riesca a rispettare il suo mandato di stabilità dei prezzi è più alto di sei mesi fa. Le dichiarazioni indicano che la Bce è vicina ad implementare delle misure allentamento quantitativo a sostegno della crescita e dell’inflazione.
Il tasso annuo di inflazione nella zona euro è stato dello 0,3% a novembre, molto al di sotto dell’obiettivo fissato vicino al 2%.
Il cambio USD/CHF è salito dello 0,83% a 1,0014 alla chiusura degli scambi europei, mentre il calo dell’euro ha alimentato la pressione sulla SNB per difendere il tasso di cambio di 1,20.
La Banca Nazionale Svizzera ha stabilito un cambio fisso nel settembre 2011, nel tentativo di combattere la deflazione e proteggere l’export del paese da una rapida ascesa della valuta.
La SNB ha allentato la politica monetaria a dicembre, adottando tassi di interesse negativi sui depositi bancari, allo scopo di evitare un continuo apprezzamento del franco contro l’euro.
Il cambio EUR/USD è sceso dello 0,85% a 1,2002, il livello più basso dal giugno 2010.
Sulla moneta unica hanno pesato i dati che hanno mostrato una crescita inferiore alle attese del comparto manifatturiero della zona euro a dicembre, dati che hanno alimentato i timori per la crescita del quarto trimestre.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,91% al massimo di nove anni di 91,47. L’indice è salito del 12% nel 2014, nelle aspettative di un aumento dei tassi di intesse della Fed dopo i progressi registrati dall’economia USA.
Il cambio EUR/CHF è rimasto pressoché invariato a 1,2019.
Nella prossima settimana gli operatori dei mercati attenderanno i dati di venerdì sull’occupazione non agricola negli USA, alla ricerca di indicazioni sulla ripresa del mercato del lavoro. È atteso inoltre il rilascio dei verbali dell’ultimo vertice Fed, previsto per mercoledì, nonché il report della SNB sulle riserve di valute estere.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che potrebbero condizionare i mercati. La guida salta lunedì in quanto non sono previsti eventi rilevanti in questo giorno.
Martedì 6 gennaio
L’ISM pubblicherà un report sulla crescita del settore non manifatturiero statunitense.
Mercoledì 7 gennaio
La Banca Nazionale Svizzera rilascerà i dati sulle riserve di valute estere. Questi dati offrono agli investitori un punto di vista interno sulle operazioni sui mercati valutari effettuate dalla banca.
Gli USA produrranno i dati report ADP sull’occupazione non agricola, oltre ai dati sulla bilancia commerciale.
La Federal Reserve rilascerà i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria.
Giovedì 8 gennaio
Gli USA pubblicheranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 9 gennaio
Gli USA chiuderanno la settimana con il report del governo sull’occupazione non agricola, unitamente ai dati sull’aumento degli stipendi.