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Greggio in calo, i trader valutano aumento impianti USA e tagli OPEC

Pubblicato 18.05.2017, 09:55
© Reuters.  Greggio in calo, i trader valutano aumento impianti USA e tagli OPEC
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Investing.com - Il prezzo del greggio scende negli scambi europei di questo giovedì, sui mercati si valutano l’aumento della produzione di petrolio da scisto USA e gli sforzi dei principali produttori per tagliare la produzione e ridurre l’eccesso delle scorte globali.

Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a giugno scende di 18 centesimi, o dello 0,4%, a 48,89 dollari al barile alle 3:55 ET (07:55 GMT).

Il riferimento USA è salito di 41 centesimi ieri dopo i dati che hanno rivelato che le scorte di greggio statunitensi sono scese per la sesta settimana consecutiva.

Intanto, il greggio Brent con consegna a luglio sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 21 centesimi a 52,00 dollari al barile, dopo essere salito di 56 centesimi ieri.

La U.S. Energy Information Administration ha reso noto che le scorte di greggio sono scese di 1,8 milioni di barili nella settimana terminata 12 maggio, il sesto calo settimanale consecutivo. Tuttavia, la riduzione è stata inferiore ai 2,3 milioni di barili previsti.

Nel report si legge inoltre che le scorte di benzina sono diminuite di 400.000 barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 1,9 milioni di barili la scorsa settimana.

All’inizio della settimana, il prezzo è schizzato sulla scia della notizia che Arabia Saudita e Russia sono d’accordo a prolungare i tagli alla produzione per altri nove mesi fino al marzo del 2018. Tuttavia, gli altri 12 membri dell’OPEC e altri produttori che hanno aderito all’accordo decideranno dell’estensione in occasione del vertice del 25 maggio.

A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno ma finora la decisione ha influito poco sui livelli delle scorte.

Il greggio è crollato al minimo di cinque mesi all’inizio del mese: i timori per l’aumento della produzione statunitense fanno dubitare gli investitori della capacità dell’OPEC di riequilibrare il mercato.

Il numero degli impianti USA è in salita da 17 settimane consecutive al massimo dall’agosto del 2015, segnale che sono possibili nuovi aumenti della produzione nazionale.

Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno scendono di 0,5 centesimi, o dello 0,3%, a 1,594 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a giugno è in calo di 0,4 centesimi a 1,529 dollari al gallone.

I future del gas naturale con consegna a giugno salgono di 1,1 centesimi a 3,203 dollari per milione di BTU, con i trader in attesa dei dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata.

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