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Russia vieta a investitori occidentali vendita quote in banche, energia

Pubblicato 05.08.2022, 15:19
Aggiornato 05.08.2022, 16:54
© Reuters. Il presidente russo Vladimir Putin presiede una riunione sullo sviluppo del settore metallurgico del Paese, in collegamento video al Cremlino a Mosca, Russia, 1 agosto 2022. Sputnik/Pavel Byrkin/Kremlino via REUTERS

© Reuters. Il presidente russo Vladimir Putin presiede una riunione sullo sviluppo del settore metallurgico del Paese, in collegamento video al Cremlino a Mosca, Russia, 1 agosto 2022. Sputnik/Pavel Byrkin/Kremlino via REUTERS

(Chiarisce progetto Sakhalin-2 non è coperto da nuovo decreto, riscrive)

MOSCA (Reuters) -La Russia ha vietato agli investitori dei cosiddetti paesi ostili di vendere quote di alcune banche e progetti energetici strategici fino alla fine dell'anno, come risulta da un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin.

Il decreto, pubblicato oggi, vieta con effetto immediato agli investitori dei Paesi che hanno sostenuto le sanzioni contro la Russia di vendere i propri asset in accordi di co-produzione, banche, entità strategiche, società che producono attrezzature energetiche e in altri progetti - dalla produzione di petrolio e gas, al carbone, al nichel.

Il divieto riguarda quasi tutti i grandi progetti finanziari ed energetici in cui gli investitori stranieri detengono ancora delle partecipazioni, tra cui il progetto petrolifero e del gas Sakhalin-1. Ieri il gigante petrolifero statale russo Rosneft ha incolpato la ExxonMobil (NYSE:XOM) per il calo della produzione del gruppo di giacimenti Sakhalin-1, dopo che la major energetica statunitense ha dichiarato di essere in procinto di trasferire la sua partecipazione del 30% "a un'altra parte".

Secondo il decreto, Putin potrebbe concedere una deroga speciale in alcuni casi, e il governo e la banca centrale devono preparare un elenco di banche da sottoporre all'approvazione del Cremlino. Il decreto non menziona alcun investitore in particolare.

UniCredit (BIT:CRDI), Intesa, il gruppo statunitense Citi e l'austriaca Raiffeisen continuano a cercare opzioni per uscire dalla Russia, mentre altre banche come Societe Generale e Hsbc hanno già trovato una via d'uscita. 

Un altro decreto governativo firmato il 2 agosto ha dato agli investitori stranieri - Royal Dutch Shell e le giapponesi Mitsui&Co e Mitsubishi - del progetto di gas naturale liquefatto (GNL) Sakhalin-2 un mese di tempo per rivendicare le loro quote in una nuova entità che sostituirà il progetto esistente.

© Reuters. Il presidente russo Vladimir Putin presiede una riunione sullo sviluppo del settore metallurgico del Paese, in collegamento video al Cremlino a Mosca, Russia, 1 agosto 2022. Sputnik/Pavel Byrkin/Kremlino via REUTERS

Shell sta cercando di ritirarsi dal progetto, mentre il governo giapponese ha ribadito il suo desiderio che le società del Paese mantengano le loro quote.

Il nuovo decreto pubblicato oggi non riguarda il progetto Sakhalin-2.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Sabina Suzzi, Francesca Piscioneri)

Ultimi commenti

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la guerra si sposta come se giá non si fosse visto sulla finanza .poi possiamo vendere le Ville e yacht ai clandestini che ormai hanno più soldi che gli italiani .noi paghiamo i poliziotti graduati 2 per auto tre turni al giorno .e ringraziamo il governo perché ci detassa lo stipendio così saremo ancora più poveri se riusciremo mai ad andare in pensione.
Provaci dalle mie parti!!!!Forza il confine, magari ti ammazzano sulla linea e problema: RISOLTO.In giro per il Mondo, con soldi, passport, costosi VISTI. mangiamo solo ed esclusivamente sterco.Se mi dai ti di, sennò ti do un kazz.
se continuano a detassare e non aumentare gli stipendi ,per cui versare sempre meno al fondo pensionistico in pensione con ciotola di riso. grazie buon week
Sta cominciando a soffrire molto la russia … putin ha rovinato tutto con il suo sanguinoso desiderio imperialista
Fabio Una nazione ricca di materie prime , energia per le trasformazioni e una certa tecnologia; NON PUÒ SOFFRIRE.
Infatti! Il desiderio imperialista è a stelle e strisce.
l’economia dice tutt’altro
ennesima dimostrazione della democrazia russa che sempre più gente vuole esportare in italia
basta propaganda.
Mai sentito parlare di italiani che amerebbero il regime di governo russo. Anche se è certo che un po' di condanne definitive non sarebbero malaccio:" Dove l' hai sentito l' italiota che ama il regime russo, sul Corrierino dei Piccoli?".
In pratica come i nostri.
Altra bidonata tirata da uno Stato bidone, Mi meraviglio dei manager che hanno preso la decisione di fare investimenti milionari in uno Stato, la Russia, che sin dal 2012 era stato valutato inaffidabile (dalla UE) per la sua legislazione che andava sempre più a minare lo stato di diritto. Questi manager andrebbero tutti licenziati per negligenza.
io invece continuo a... sognare California!!! Non foss'altro x il clima e le bagnine...
analisi precisa e corretta. Condivido al 100%
 Se gli stessi imprenditori italiani investono col bilancino nel loro Paese ... qualcosa vorrà pur significare.
ora mi aspetto una bordata di critiche....
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