LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio hanno registrato la flessione più marcata da luglio con la nuova variante del coronavirus che ha messo in allarme gli investitori e alimentato i timori di un surplus di offerta che potrebbe verificarsi nel primo trimestre del prossimo anno.
Il petrolio è sceso insieme ai mercati azionari globali[MKTS/GLOB] sui timori della nuova variante, che secondo gli scienziati, come annunciato dalla Gran Bretagna, è la più significativa rilevata finora, con conseguenti possibili restrizioni sui viaggi e un rallentamento della ripresa economica e della domanda di carburante.
Alle 11,00 i futures sul Brent cedono 4,37 punti o il 5,3%, a 77,87 dollari al barile.
I futures sul greggio Usa scivolano di 4,89 dollari, o il 6,3%, a 73,50 dollari al barile, dopo aver toccato i minimi di due anni durante la seduta.
Gli investitori sono inoltre concentrati sulla risposta della Cina al rilascio di milioni di barili dalle riserve nazionali da parte degli Usa in coordinamento con altri Paesi che sono forti consumatori di petrolio, nel tentativo di ridurre i prezzi.
Una mossa del genere potrebbe accrescere le riserve nei prossimi mesi, secondo una fonte Opec, sulla base delle scoperte di un panel di esperti che assistono i ministri dell' Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio.
Il focus è anche sulla produzione iraniana, con il riavvio dei colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti per ripristinare l'accordo sul nucleare del 2015 -- che potrebbe portare al ritiro delle sanzioni da parte degli Usa sulle esportazioni del greggio iraniano -- in programma lunedì.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei)