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Shell considera ritorno in Libia con investimenti in petrolio, gas e solare

Pubblicato 30.11.2021, 16:31
Aggiornato 30.11.2021, 16:36
© Reuters.

© Reuters.

LONDRA (Reuters) - Royal Dutch Shell sta considerando di tornare in Libia con un piano per sviluppare nuovi giacimenti di petrolio e gas e infrastrutture, così come un progetto solare, un decennio dopo l'uscita dal Paese nordafricano a causa di disordini.

Lo hanno riferito due fonti.

Il piano, i cui dettagli sono stati visionati da Reuters, segna una nuova e rara incursione nel settore del petrolio e del gas da parte dell'azienda energetica che sta cercando di tagliare gli investimenti nei combustibili fossili e di ridurre le emissioni di gas serra.

Secondo questa strategia, Shell ha ancora bisogno di alcuni nuovi progetti per mantenere la produzione, dato che le risorse nei giacimenti di petrolio e gas esistenti sono rapidamente diminuite dopo anni di rallentamento dell'attività di perforazione.

In base al piano per la Libia, discusso con la National Oil Corporation (Noc), Shell esplorerebbe nuovi giacimenti di petrolio e gas in diversi blocchi nei bacini onshore di Sirte e Ghadames, così come nel bacino offshore della Cirenaica.

Shell ha anche proposto di sviluppare nuovamente i giacimenti più vecchi, come il blocco NC-174 nel bacino di Murzuq, e di sviluppare nuovi giacimenti, tra cui quello di Ain Jarbi.

Il piano include lo sviluppo di un progetto di energia solare a sud del bacino di Sirte, nell'ambito della strategia di Shell di tagliare la produzione di petrolio fino al 2% all'anno entro il 2030 e di aumentare gli investimenti in energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di Co2 in modo che costituiscano il 25% del suo bilancio entro il 2025.

"Shell si sta preparando a tornare come un giocatore importante", si legge nella proposta, secondo le fonti e quanto visionato da Reuters. La proposta non fornisce dettagli sul valore di eventuali investimenti o sulla portata dei progetti relativi a petrolio, gas e solare.

Un portavoce di Shell non ha commentato. La Noc non ha risposto a una richiesta di commento.

© Reuters. Il logo Shell nel centro di Londra, 6 marzo 2014. REUTERS/Neil Hall

Tra le altre aziende che operano attualmente in Libia ci sono TotalEnergies, Eni (MI:ENI) e ConocoPhillips (NYSE:COP).

La vendita da 9,5 miliardi di dollari da parte di Shell delle operazioni onshore del bacino del Permiano negli Stati Uniti a settembre ha liberato circa 1 miliardo di dollari per altre attività upstream, ha detto a Reuters una fonte aziendale di alto livello.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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