Di Alessandro Albano
Investing.com - La crisi energetica in Europa sta mettendo a dura prova il cammino di ripresa economica dei singoli Stati, anche a seguito degli effetti negativi su potere d'acquisto e domanda interna.
Secondo il nuovo studio di S&P Global Ratings intitolato "The Energy Transition And What It Means For European Power Prices And Producers", i prezzi dell'energia in Europa hanno registrato un rimbalzo "più forte del previsto nel 2021", anche per il calo di oltre il 20% nel 2020 "in un contesto di lockdown e di indebolimento dell’economia".
"Il miglioramento è derivato principalmente da un'impennata dei prezzi del gas e, in misura minore, dei prezzi del carbonio, che raggiungono un massimo storico di quasi 60 euro a tonnellata", spiega lo studio.
S&P ritiene che i prezzi dell'energia "continueranno ad aumentare nel 2022-2023", a causa di una contrazione dell’offerta, ma anche per una mancanza di supporto da parte delle energie rinnovabili, ancora troppo indietro per compensare il rincaro record dei prezzi energetici.
"Gli obiettivi ambientali più ambiziosi dell'Europa accelereranno le dismissioni nella produzione di energia termica e nucleare, che non potrà essere interamente compensata dalle fonti rinnovabili per i prossimi tre anni, portando a una maggiore volatilità dei prezzi legata al clima nel medio termine", sottolineano gli esperti di S&P.
A livello generale, nonostante il recente set-back che ha colpito titoli come Enel (MI:ENEI) e Endesa (MC:ELE), gli operatori energetici europei "beneficeranno di questo contesto di prezzi elevati", perché i loro portafogli di generazione "sono quasi completamente coperti per quest’anno, dopodiché beneficeranno di prezzi più alti, supportando così gli investimenti nella transizione energetica".
"Questo, è positivo anche per lo sviluppo di un mercato europeo degli accordi di acquisto di energia (PPA) per le energie rinnovabili, grazie a prezzi d’esercizio favorevoli e buoni margini, sebbene aumenti la pressione sui produttori con portafogli di generazione limitati".
Tuttavia, S&P avverte che un costo elevato dell’energia implica anche "un aumento dei rischi politici per le società di servizi", che si riferisce "alla necessità di tenere in considerazione la sicurezza dell’approvvigionamento e l’accessibilità economica".
Citando le esperienze recenti, la ricerca evidenzia come si inizia ad assistere ad interventi politici atti a limitare un aumento delle bollette energetiche, come in Spagna, con proposte di claw back, o il trasferimento di alcuni costi energetici nella fiscalità generale, come in Italia (la nuova misura da 3 miliardi verrà probabilmente presentata durante questa settimana).
"Gestire l’impatto sociale della transizione energetica è un pilastro fondamentale delle politiche climatiche europee", concludono gli esperti.