ROMA (Reuters) - Il 2016 inizia con una serie di indicazioni positive su una possibile ripresa dell'economia italiana, dice oggi il rapporto annuale dell'istituto di ricerca Eurispes, a partire dai consumi.
Oltre il 47% degli italiani, però, preferirebbe trasferirsi all'estero. E restano comunque alte le percentuali di chi segnala difficoltà e disagi economici.
Secondo il rapporto, cala del 36% il numero di quanti indicano un forte o lieve peggioramento della propria situazione economica, oggi al 40,7%, mentre il 12,3% (+9,4%) segnala un aumento delle proprie risorse.
Ancora, diminuisce di oltre 18 punti percentuali il numero di coloro che registrano una perdita del potere di acquisto (erano il 71% nel 2015, sono oltre il 50% oggi).
"La difficoltà nel fare fronte alle spese e alle esigenze quotidiane mostra segni di regressione rispetto alla rilevazione del 2015", dice Eurispes, secondo cui cala di quasi il 20% rispetto allo scorso anno il numero di quanti dicono di non arrivare alla fine del mese con le proprie entrate, e del 18,3% coloro che devono intaccare i risparmi.
Rispetto al 2015, diminuisce di 18,4% il dato di quanti dicono di aver perso potere d'acquisto, si tagliano meno le risorse destinate ai regali (-6,8%), cala il numero di chi risparmia sui pasti fuori casa (-14,6%) o sulle vacanze (-7,7%) o sceglie il mercato dell'usato (-14,9%).
Aumentano di contro coloro che usano pagamenti rateizzati per acquisti (il 37,6% nel 2016 contro il 32,4% quest'anno): questo dato, secondo Eurispes, indica che "probabilmente, una parte degli italiani sta lentamente ritrovando la possibilità, e il coraggio, di acquistare".
Contemporaneamente, però, cresce anche il numero di persone che dice "di avere esperienza di amici o parenti a cui è capitato di chiedere denaro in prestito ad un usuraio (16,9%, +6); ricorrere alla Caritas o ad altre associazioni per disporre di aiuto (22,9%, +2,7); perdere importanti somme di denaro al gioco (28,7%, +13,4)".
E, se ne avesse l'occasione, il 47%,1 degli italiani (il 66,3% giovani tra i 18 e i 24 anni) sarebbe disposto a trasferirsi all'estero, soprattutto in cerca di un miglior lavoro. Mentre il 41,6% vorrebbe andare all'estero per godersi la pensione.