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Ue, pagamenti legali gas russo sono possibili, ma no a conti in rubli

Pubblicato 17.05.2022, 16:07
Aggiornato 17.05.2022, 16:10
© Reuters. Una miniatura di barili di greggio e di una pompa petrolifera davanti alle bandiere dell'Unione europea e della Russia. REUTERS/Dado Ruvic

© Reuters. Una miniatura di barili di greggio e di una pompa petrolifera davanti alle bandiere dell'Unione europea e della Russia. REUTERS/Dado Ruvic

BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha detto che l'apertura di conti correnti in rubli destinati al pagamento del gas russo costituirebbe una violazione delle sanzioni contro Mosca, dopo che Bruxelles ha rilasciato una guidance aggiornata per spiegare alle aziende come continuare ad acquistare, legalmente, carburante dalla Russia.

Gli Stati e le aziende hanno chiesto chiarezza sul da farsi nelle ultime settimane dopo che, alla fine di marzo, Mosca ha chiesto agli acquirenti stranieri di pagare il gas in rubli per non perdere l'accesso alle forniture.

In una guidance aggiornata, condivisa con gli Stati membri Ue venerdì scorso, la Commissione ha confermato l'interpretazione fornita precedentemente, secondo cui le sanzioni Ue non impediscono alle aziende di aprire un conto corrente presso una banca designata.

La guidance spiega che le aziende possono pagare il gas russo, a patto che i pagamenti avvengano nella valuta concordata nei contratti esistenti e che dichiarino conclusa la transazione una volta effettuato il pagamento.

Quasi tutti in contratti che le aziende europee hanno sottoscritto con il gigante russo Gazprom sono in euro o in dollari.

Ma un portavoce della Commissione europea ha detto che l'apertura di un conto corrente in rubli presso Gazprombank rappresenterebbe una violazione del regime di sanzioni europeo.

"Va oltre le indicazioni date agli stati membri su quello che è concesso nel quadro del regime di sanzioni", ha detto il portavoce durante una conferenza stampa.

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la transazione sarà considerata completa solo dopo la conversione in rubli della valuta estera, e che le aziende avranno bisogno di due conti bancari per completare la transazione, uno per valuta.

La Russia ha tagliato le forniture di gas a Bulgaria e Polonia lo scorso mese, dopo ch i due paesi si sono rifiutati di accettare la richiesta di pagamento in rubli.

Diversi governi Ue e alcuni grandi importatori hanno chiesto maggiore chiarezza da parte di Bruxelles in merito alla possibilità di continuare ad acquistare gas, necessario per riscaldare le case, produrre elettricità e mantenere in funzione le fabbriche in tutta Europa.

Le aziende dovranno pubblicare un "chiara dichiarazione" in cui affermano che, una volta completato il pagamento in euro o dollari, ritengono estinte le obbligazioni previste dai contratti in essere, si legge nella guidance della Commissione.

© Reuters. Una miniatura di barili di greggio e di una pompa petrolifera davanti alle bandiere dell'Unione europea e della Russia. REUTERS/Dado Ruvic

Dovrebbe essere chiaro infatti che "tali pagamenti nella valuta prevista eliminano definitivamente gli obblighi di pagamento a carico dell'operatore economico previste dai contratti, senza che sia necessaria alcuna ulteriore azione da parte di quest'ultimo".

Ponendo fine agli obblighi una volta effettuati i pagamenti in euro o in dollari, un'azienda dovrebbe evitare di esse coinvolta in scambi con la banca centrale russa, che è soggetta a sanzioni, e che potrebbe essere coinvolta dalla conversione degli euro in rubli.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)

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