BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea ha lanciato oggi il certificato digitale per il Covid pensato per aiutare i cittadini a viaggiare più liberamente all'interno del blocco dei 27 Paesi e aprire al turismo estivo.
DI COSA SI TRATTA?
Il certificato digitale Covid della Ue, che può essere salvato su smartphone o stampato in formato cartaceo, si presenta in forma di codice QR che indicherà se il viaggiatore ha completato il ciclo vaccinale, è in possesso di un attestato di negatività o è immune poiché recentemente guarito dalla malattia.
Il certificato è gratuito, viene emesso ed è valido in tutti i Paesi della Ue e si presenta nella lingua nazionale e in inglese.
Il sistema è inoltre esteso ai Paesi extra-Ue che fanno parte dell'area Schengen, vale a dire Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Il certificato entra in vigore oggi, con un periodo di transizione della durata di sei settimane per gli Stati membri non ancora pronti. In questo periodo altri tipi di certificati potranno comunque essere utilizzati e accettati.
COME FUNZIONA?
Il certificato ha ricevuto l'approvazione a metà giugno, ma i Paesi della Ue devono ancora decidere come utilizzarlo.
Gli Stati hanno concordato che i soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da 14 giorni potranno viaggiare liberamente da un Paese Ue all'altro. Circa il 40% della popolazione adulta ha completato la vaccinazione nella Ue.
Le restrizioni per gli altri viaggiatori dovrebbero basarsi sul grado di controllo dei contagi nei Paesi dai quali provengono, secondo una classificazione per colori a cura del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
Per i viaggiatori provenienti da zone verdi non dovrebbero esserci restrizioni, mentre un possibile test sarebbe previsto per chi arriva da quelle arancioni e una quarantena per chi arriva dalle zone rosse. I viaggi dovrebbero essere sconsigliati per chi proviene da zone "rosso scuro".
I bambini dai 12 anni in su potrebbero doversi sottoporre ai test, mentre osserveranno la quarantena solo nel caso in cui un adulto che li accompagni abbia l'obbligo di quarantena.
Nel complesso la politica relativa ai confini resta a discrezione dei singoli Stati Ue, per poter permettere ai diversi governi di stabilire proprie regole.
Il sistema è stato testato in diversi Paesi del blocco prima dell'1 luglio. Tuttavia, non è chiaro se la polizia o le autorità di confine siano in possesso di mezzi e personale per controllare i viaggiatori.
Le compagnie aeree hanno già avvisato che si rischiano possibili disagi e lunghe code se gli Stati non coordineranno meglio il lancio del sistema.
FRENO D'EMERGENZA
Gli Stati membri della Ue saranno inoltre in grado di attivare un "freno di emergenza" per impedire l'ingresso ai viaggiatori provenienti da zone che presentino un balzo dei contagi dovuto a varianti maggiormente contagiose.
La Germania ha informato la Commissione europea di voler attivare una misura simile dichiarando che il Portogallo è una "zona con variante virus". La mossa potrebbe comportare una quarantena obbligatoria di due settimane anche per i viaggiatori che abbiano completato il ciclo vaccinale o siano risultati negativi al Covid.
La Commissione ha comunicato a Berlino che le restrizioni "non sembrano totalmente in linea" con le raccomandazioni valide in tutta la Ue.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)