Di Mauro Speranza
Investing.com – Nuovi passi avanti per la realizzazione di un vaccino contro il Covid-19 arrivano dall'Università di Oxford, con la collaborazione dell'italiana Advent-Irbm di Pomezia.
L'illustre università britannica ha comunicato che il vaccino allo studio sta fornendo risultati “estremamente promettenti” e potrebbe fornire “doppia protezione” dal virus.
Diversi giornali britannici hanno anticipato la notizia in attesa della pubblicazione dei dati scientifici sulla prima fase dei trials previsti per lunedì sulla rivista scientifica Lancet.
Il prototipo di vaccino messo a punto da Oxford è tra pochi progetti al mondo ad arrivare alla fase della sperimentazione clinica, la più importante, estesa a migliaia di pazienti, dopo l'annuncio di Moderna (NASDAQ:MRNA) arrivato nei giorni scorsi.
Già la fase 1 avviata ad aprile su decine di volontari adulti sani aveva confermato che il farmaco è in grado di produrre una risposta immunitaria significativa.
Cautela, comunque, è arrivata dal ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, il quale si è limitato per ora a ipotizzare “nello scenario migliore” una distribuzione di massa entro fine anno, ma “più probabilmente nel 2021”.
Il vaccino contro il coronavirus in Italia
In Italia, però, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva annunciato solo ieri che entro l'anno saranno rese disponibili 60 milioni di dosi del vaccino.
“Il nostro Paese, l'Italia, è in campo per assicurare al più presto il vaccino a tutti i cittadini”, sottolineava Speranza. “Un vaccino che, lo ribadisco con forza, è per l'Italia un diritto di tutti, un bene pubblico globale, non un privilegio di pochi. Rispetto alla mia precedente informativa, devo sottolineare che abbiamo intrapreso come gruppo di testa insieme a Germania, Francia e Olanda, ha provocato un'accelerazione delle iniziative della Commissione Europea su questa partita decisiva per sconfiggere definitivamente il COVID”, aggiungeva il ministro.
Speranza ha anche aggiunto che l'infialamento sarà fatto ad Anagni, rendendo la partecipazione del Bel Paese ancor più significativa, grazie ad una collaborazione con l'azienda distributrice, la britannica AstraZeneca.
“L'accordo che abbiamo firmato con AstraZeneca prevede la produzione di 400 milioni di dosi, di cui 60 da consegnare entro la fine dell'anno. È una bella notizia che il vettore virale del vaccino di AstraZeneca, su cui ha lavorato in primis l'Università di Oxford, e fatto a Pomezia. E l'infialamento verrà fatto ad Anagni. Sono segnali che l'Italia c'è, l'Italia c'è con i suoi cervelli e le sue competenze”, sottolineava Speranza.