Investing.com - Il prezzo del greggio è misto questo venerdì, dopo i forti rialzi della seduta precedente sulla scia della notizia che le scorte al centro di consegna USA di Cushing, in Oklahoma, sono diminuite.
I future del greggio WTI con consegna a settembre vanno su dello 0,15% a 69,06 dollari alle 1:30 ET (05:30 GMT), mentre i future del greggio Brent con consegna ad ottobre sono in calo dello 0,08% a 73,39 dollari al barile.
L’aumento della produzione da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) e della Russia pesano sul prezzo del greggio, in quanto la produzione OPEC a luglio è salita e l’Arabia Saudita ha prodotto volumi quasi da record ed anche la Russia ha incrementato la propria produzione.
Ole Sloth Hansen, a capo delle strategie per le materie prime di Saxo Bank A/S a Copenhagen, ha dichiarato: “Stiamo assistendo al persistere di un sentimento negativo, alimentato dai timori per la crescita e la domanda”.
Ieri, Genscape avrebbe reso noto che le scorte statunitensi di greggio a Cushing sono scese sulla settimana, secondo i trader. Le scorte presso l’hub sono diminuite di 1,1 milioni di barili da venerdì 27 luglio.
E questo ha fatto cambiare il sentimento sul prezzo del greggio, scambiato al minimo di 66,92 dollari al barile intraday nei timori per il fatto che i principali produttori petroliferi stanno aumentando la produzione.
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina resta al centro della scena, con i trader che temono che la nazione asiatica possa ridurre la domanda degli energetici sulla scia degli ultimi sviluppi, pesando sul prezzo della materia prima.
Il Segretario al Commercio USA Wilbur Ross ha affermato che saranno introdotte altre misure contro la Cina a meno che la nazione non cambi il sistema economico.
“Dobbiamo creare una situazione in cui per loro sia più dannoso proseguire con le loro pratiche scorrette piuttosto che attuare una riforma”, ha dichiarato Ross in un’intervista a Fox Business Network ieri. Gli Stati Uniti continueranno ad aumentare le pressioni sulla Cina fin quando il paese continuerà a rifiutarsi di equilibrare la situazione economica, ha spiegato Ross.
“Il motivo dei dazi è stato innanzitutto cercare di convincere i cinesi a modificare il loro comportamento. Invece loro hanno risposto. Quindi il Presidente ora ritiene che sia il momento di aumentare le pressioni, al fine di modificare il loro comportamento”, ha affermato.