ROMA (Reuters) - Il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo è tornato a parlare della possibilità di un referendum sull'euro nel corso di un'intervista, diffusa oggi, e sui mercati azionari e dei titoli di Stato si è riaffacciata la preoccupazione per l'Italia.
Nell'intervista del 23 luglio scorso a Ian Bremmer per GZeroWorld, trasmissione web del think thank Eurasia, Grillo dice che, dato il calo degli elettori, "probabilmente la democrazia deve essere sostituita con qualcos'altro" e ipotizza una "estrazione casuale" di parlamentari.
L'attore e polemista, oggi garante del primo partito italiano, guidato da Luigi Di Maio, parla anche di euro e di un ipotetico "piano B", cioè la fine della moneta comune, e dice di essere sempre a favore di un referendum sulla questione.
"Abbiamo proposto un referendum sull'euro. Far decidere al popolo italiano se rimanere dentro l'euro, non l'Europa, nell'euro o no", dice Grillo secondo il testo italiano dell'intervista, pubblicato sul suo blog.
"Il referendum è un modo per iniziare una conversazione su un ipotetico piano B. Cioè noi non abbiamo un piano B, in caso succedesse qualcosa. Oggi da un momento all'altro cambia tutto... basta un tweet dall'altra parte del mondo per trasformare la politica economica di una nazione. Devi avere un piano B. Sono sicuro che la Germania e la Francia hanno un piano B. Non dico di lasciare l'Euro cosi, ma di lasciar decidere al popolo italiano con un referendum. Sarò sempre a favore di un referendum", dice ancora.