Investing.com - Il prezzo dell’oro è in calo negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, con gli investitori che hanno preferito investire sui mercati azionari invece che sugli acquisti di beni rifugio; tuttavia il metallo prezioso resta vicino al massimo di tre settimane nel calo delle aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse.
L’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scende di 2,45 dollari, o dello 0,18%, a 1.355,05 dollari l’oncia troy, alle 06:55GMT, o 2:55AM ET.
Venerdì, il prezzo è salito al massimo giornaliero di 1.362,00, il massimo dall’11 luglio, dopo i dati che hanno mostrato che l’economia USA è cresciuta meno del previsto nel secondo trimestre, facendo scendere il dollaro al minimo di cinque settimane e spingendo gli operatori a rivedere le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve.
I dati di venerdì hanno mostrato che il prodotto interno lordo è cresciuto al tasso annuo dell’1,2% nel secondo trimestre, contro le aspettative di un aumento del 2,6%. L’economia USA è cresciuta dello 0,8% nel primo trimestre, dato rivisto al ribasso dalla precedente stima di crescita dell’1,1%.
I dati deludenti hanno ridimensionato le aspettative di un aumento dei tassi dalla Federal Reserve. I futures del fondi Fed vedono attualmente solo al 12% la probabilità di un aumento dei tassi per settembre. È al 33% la probabilità di un aumento dei tassi per dicembre, contro il 43% precedente al rilascio ed il 52% segnato all’inizio della scorsa settimana.
L’indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso al minimo di cinque settimane di 95,34, sulla scia dei dati deludenti sul PIL. Stamane era a quota 95,34.
La scorsa settimana il metallo prezioso ha segnato un aumento settimanale di 33,30 dollari o dell’1,96%, dopo la decisione della Fed di lasciare invariati i tassi in conclusione al vertice di politica monetaria. Sebbene la banca abbia dichiarato che i rischi nel breve termine sono diminuiti, non ha dato indicazioni su un eventuale futuro aumento dei tassi nel corso dell’anno. Il metallo giallo risente dell’aumento dei tassi di interesse USA. Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
L’oro è schizzato al massimo di oltre due anni di 1.377,50 dollari all’inizio di luglio, poiché i timori per la crescita globale scatenati dal voto britannico per uscire dall’Unione Europea hanno fatto aumentare la richiesta di investimenti rifugio.
Sempre sul Comex i futures dell’argento con consegna a settembre sono saliti di 22,1 centesimi, o dell’1,09%, a 20,56 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre sale dello di 2,2 centesimi o dello 0,97% a 2,243 dollari la libbra.
In Cina i dati hanno mostrato che l’indice ufficiale cinese PMI manifatturiero lo scorso mese ha segnato una lettura di 49,9 da 50,0 a giugno, contro le aspettative di una lettura invariata.
Tuttavia, l’indice PMI Caixin sul manifatturiero cinese è salito a 50,6 lo scorso mese da 48,6 a giugno, contro le aspettative di un aumento a 48,7.
Col 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.