Investing.com - Le azioni dei titoli esposti alle criptovalute sono salite prima dell’inizio delle contrattazioni a Wall Street lunedì, rispecchiando il rimbalzo del Bitcoin dopo che il presidente Donald Trump ha parlato nel fine settimana del suo piano per una riserva strategica di criptovalute.
Al momento della scrittura, la più grande criptovaluta del mondo è salita del 7,1% a 92.068,2 dollari, riducendo alcuni guadagni precedenti che avevano portato il prezzo del token fino al 20% a 94.266,1 dollari. Il Bitcoin è scivolato dalla metà di gennaio, in quanto l’appetito degli investitori è stato intaccato dalla delusione per la relativa mancanza di dichiarazioni sulle criptovalute da parte di Trump e dal sentimento vacillante nei confronti degli asset speculativi.
Diversi nomi legati alle criptovalute sono avanzati nelle contrattazioni statunitensi precedenti al mercato, tra cui l’investitore di Bitcoin MicroStrategy (NASDAQ:MSTR) - che opera come Strategy - e la borsa di criptovalute Coinbase (NASDAQ:COIN). Anche i miner di asset digitali come Riot Platforms (NASDAQ:RIOT), Mara Holdings (NASDAQ:MARA), Bit Digital (NASDAQ:BTBT), CleanSpark (NASDAQ:CLSK) e Hut 8 (NASDAQ:HUT) sono saliti.
Domenica Trump ha ribadito la sua proposta di creare una cosiddetta “Riserva strategica di criptovalute”, dichiarando di aver incaricato un gruppo esecutivo di procedere con il progetto. Ha affermato che Bitcoin, Ether, XRP, Solana e Cardano saranno inclusi nella riserva.
“Una riserva statunitense di criptovalute eleverà questo settore critico”, ha dichiarato Trump in un post sui social media.
Il mese scorso Trump aveva firmato un ordine esecutivo per esplorare un quadro normativo sulle criptovalute, compresa la creazione di una riserva strategica di asset digitali. Ma l’ordine non menzionava il Bitcoin e forniva pochi dettagli su cosa avrebbe comportato il quadro normativo.
Il presidente terrà il suo primo summit sulle criptovalute alla Casa Bianca questo venerdì, dove probabilmente offrirà maggiori informazioni sui suoi piani per il settore. Trump ha già promesso di essere un sostenitore del settore, affermando in campagna elettorale lo scorso anno che avrebbe trasformato gli Stati Uniti nella “Capitale mondiale della crittografia”.