Di Alessandro Albano
Investing.com - Il Bitcoin ha toccato nuovi massimi dopo il dato sui prezzi al consumo degli Stati Uniti di mercoledì pomeriggio, dando credito alle osservazioni secondo cui la criptomoneta è diventata una sorta di oro 2.0 contro i rischi inflazionistici.
Dopo il +6,2% dell'IPC (massimi dal 1990) mostrato dal Dipartimento del Lavoro, il Btc è balzato da $66.370 a $68.613, mentre allo stesso tempo i future sull'oro è passato da 1.830 dollari l'oncia a $1.870, mostrando una relazione tra i due strumenti come asset difensivi contro i rischi dell'inflazione presente e futura - breakeven rate a 5 anni Usa ha toccato il 3% -.
Inoltre, mettendo a confronto il titolo a a 10 anni degli Stati Uniti con la moneta virtuale, si nota come il rendimento del benchmark obbligazionario sia passato dall'1,474% prima del dato macro all'1,57% attuale negli stessi minuti del balzo della moneta virtuale.
Anche l'azionario, considerato uno strumento anti-inflazione sul lungo termine, ha visto un maggiore deflusso dalle equity al Bitcoin, con i principali indici di Wall Street che hanno chiuso in rosso (-1,7% per il Nasdaq) sulle prospettive di un aumento dei Fed funds prima di quanto previsto.
"In un contesto di prezzi alti e supply bottlenecks, possiamo aspettarci di vedere il prezzo di Bitcoin e di altre importanti criptovalute continuare la loro traiettoria rialzista", ha affermato il Ceo di DeVere Group Nigel Green.
Il Bitcoin è "ampiamente considerato come uno scudo contro l'inflazione" grazie "all'offerta limitata di moneta, che non è influenzata dal suo prezzo", secondo Green.
Questo "scudo contro l'inflazione", afferma l'amministratore delegato dell'advisor britannico, porterà al mercato delle criptovalute "investimenti crescenti da parte dei principali investitori istituzionali, portando con sé capitale, esperienza e reputazione e facendo aumentare ulteriormente i prezzi".
"In questo periodo inflazionistico - ha sottolineato Green - il Bitcoin ha sovraperformato l'oro, che è universalmente percepito come l'ultima copertura contro l'inflazione".
Secondo gli ultimi dati di GoldHub, nel mese di ottobre gli ETF sull'oro hanno registrato deflussi netti di $1,4 miliardi, (-0,7% AUM) ad ottobre, concentrati maggiormente in Europa Nord America. Le partecipazioni di ETF sull'oro, a livello mondiale, sono scese di $203 miliardi durante il mese, raggiungendo i bassi livelli dall'inizio dell'anno.