Bitcoin fermo a 97k dollari, tra nuovi dazi e timori per l’inflazione

Pubblicato 10.02.2025, 08:36
© Reuters.

Investing.com - Il Bitcoin è rimasto sostanzialmente invariato lunedì dopo aver registrato un forte calo nel fine settimana; pesano le nuove tariffe commerciali del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’attesa dei dati chiave sull’inflazione.

La maggiore criptovaluta mondiale era in rialzo dello 0,1% a 97.114,6 al momento della scrittura.

La scorsa settimana il Bitcoin ha perso quasi più del 4%, a causa dell’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina che ha scatenato i timori per la liquidità e tenuto lontani gli investitori da asset speculativi come le criptovalute.

Anche la prospettiva di un’inflazione americana elevata e di tassi d’interesse statunitensi elevati per lungo tempo ha messo sotto pressione le criptovalute, compensando in gran parte l’ottimismo per una regolamentazione più amichevole sotto Trump.

Bitcoin in sordina tra i timori dei dazi, in attesa dell’inflazione statunitense

Il Bitcoin ha seguito i ribassi dei mercati più ampi e orientati al rischio, che sono scesi dopo che domenica Trump ha dichiarato che imporrà tariffe del 25% su tutte le importazioni statunitensi di alluminio e acciaio.

Ciò è avvenuto pochi giorni dopo l’entrata in vigore delle tariffe del 10% imposte da Trump alla Cina. Pechino ha risposto con dazi di ritorsione sulle principali esportazioni statunitensi - tra cui carbone, gas natural liquefatto, greggio e macchinari agricoli - che sono iniziati lunedì.

Sebbene i sostenitori del Bitcoin siano spesso indicati come una copertura contro la volatilità del mercato tradizionale, finora il Bitcoin non è riuscito a mantenere il suo valore in tempi di maggiori difficoltà di mercato. L’oro, invece, ha toccato una serie di massimi storici nell’ultima settimana.

Anche il dollaro si è rafforzato dopo i dazi di Trump, poiché gli operatori scommettono che le tariffe sosterranno l’inflazione statunitense nei prossimi mesi, mantenendo i tassi di interesse alti più a lungo.

L’attenzione è ora rivolta ai dati sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) degli Stati Uniti, previsti per mercoledì.

Gli analisti prevedono un aumento del 2,9% su base annua, che rispecchia i dati di dicembre, che hanno mostrato come l’inflazione sia rimasta sostanzialmente stabile dopo essere scesa per gran parte del 2024.

I funzionari della Federal Reserve hanno messo in guardia sul fatto che un’inflazione costante darà loro meno impulso a tagliare i tassi di interesse. Alcuni responsabili politici hanno anche espresso incertezza sull’impatto inflazionistico delle politiche di Trump.

Prezzo delle criptovalute oggi: Ether, XRP sottotono dopo il crollo settimanale

Le altcoin restano in linea con il movimento del Bitcoin. Si sono mosse in intervalli ristretti, riflettendo una maggiore cautela nei confronti degli asset più rischiosi.

La criptovaluta n. 2 al mondo, l’Ether, è scesa dell’1,1% a 2.635,09 dollari lunedì, dopo aver perso quasi il 15% la scorsa settimana.

La criptovaluta n. 3, XRP, è sceso del 2,8% a 2,3943 dollari, dopo un crollo settimanale di oltre il 20%.

Solana ha perso l’1%, Polygon ha perso l’1,8%, mentre Cardano è sceso dell’1,5%.

Tra i token meme, il Dogecoin è sceso del 2,3%, mentre $TRUMP è scivolato del 9% a un nuovo minimo storico.

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