MONDIALE - L'utilizzo di energia sostenibile da parte di Bitcoin supera ora settori tradizionali come quello bancario e dell'estrazione dell'oro, con oltre la metà del consumo di energia eco-compatibile. Questo traguardo arriva nonostante l'hashrate della rete e la base di utenti della criptovaluta si siano espansi rispettivamente di oltre il 450% e di quasi il 290%.
In una recente analisi, Batten ha sottolineato che mentre l'attività di rete di Bitcoin è aumentata in modo significativo, la sua impronta ambientale misurata in emissioni è rimasta stabile a 35 MtCO2e. Inoltre, negli ultimi quattro anni si è registrata una riduzione del 9,4% di queste emissioni. Questo dato è particolarmente degno di nota se confrontato con quello dell'industria dei veicoli elettrici (EV), che si basa in gran parte sul carbone per il suo fabbisogno energetico indiretto, mentre Bitcoin sfrutta prevalentemente l'energia idroelettrica.
Questa rivelazione sfida la convinzione diffusa che il Bitcoin sia dannoso per l'ambiente a causa del suo consumo energetico. Al contrario, presenta la criptovaluta come un potenziale candidato per gli investimenti ESG (Environmental, Social, and Governance) grazie ai suoi vantaggi comparativi in termini di sostenibilità. I dati suggeriscono che il Bitcoin continua a crescere, ma lo fa con un approccio coscienzioso alle sue fonti energetiche, il che potrebbe renderlo un'opzione interessante per gli investitori attenti all'impatto ambientale.
Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell'intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.