Di Laura Sanchez
Investing.com - Il Bitcoin e le principali criptovalute stanno affrontando un lunedì impegnativo dopo che la Cina ha intensificato la repressione sull'estrazione di criptovalute.
La valuta digitale più grande del mondo scambia poco sopra i $32.400 con un calo del 4,4% scambiando sui minimi mensili, mentre l'Ether rompe al ribasso il livello di $2000 tornando ai livelli di inizio aprile dai massimi storici $4.372,35 testati lo scorso 12 magio.
Nella giornata di domenica, diversi siti di mining sono stati fermati nello Sichuan dopo che le autorità della provincia sud-occidentale cinese hanno ordinato lo stop all'estrazione di criptovalute, secondo quanto riportato del quotidiano Global Times, il quale stima che lo stop colpirà il 90% della capacità di estrazione sul territorio cinese.
La misura si unisce alle esperienze precedenti adottate nelle regioni cinesi della Mongolia Interna e dello Yunnan, nonché alle richieste di Pechino di fermare l'estrazione di criptovalute per le preoccupazioni sul consumo energetico. La continua repressione della autorità cinesi s'inserisce soprattutto nell'obiettivo del governo di sviluppare un proprio yuan digitale.
Le azioni di Pechino, inoltre, hanno portato ad una significativa diminuzione del hash rate del bitcoin (misura della potenza dell'hardware del miner), crollata drasticamente nell'ultimo mese, secondo i dati di Blockchain.com. Si stima che circa il 65% del mining di bitcoin mondiale avvenga in Cina.