Investing.com - Le criptovalute sono in discesa questo mercoledì, il Bitcoin è sotto pressione e sta per segnare il quinto mese di media mobile ribassista.
Il Bitcoin si attesta a 7.881,40 dollari, con un crollo del 4,27% alle 8:23 ET (12:23 GMT) sul Bitfinex.
La media mobile a cinque mesi del Bitcoin è pari a 8.916 dollari, mentre quella a 10 mesi si attesta a 8.379 dollari, ben lontane dal massimo di 20.000 dollari di dicembre. Il calo del prezzo potrebbe indicare movimenti di prezzo inferiori a lungo termine, secondo alcuni analisti.
La capitalizzazione di mercato totale è di 344 miliardi di dollari, in calo dai 382 miliardi di ieri.
Anche le altre principali criptovalute sono in forte ribasso, con l’Ethereum, la seconda più importante valuta digitale al mondo per capitalizzazione di mercato, che crolla del 10,36% a 620,25 dollari sul Bitfinex. Il Ripple, la terza principale valuta virtuale, registra un crollo dell’8,60% a 0,61299 dollari, mentre il Litecoin si attesta a 124,26 dollari, con un tonfo del 6,57%.
La volatilità sul mercato degli asset digitali potrebbe essere legata più al sentimento degli investitori che ai fattori che di solito influiscono sulle valute in corso legale, secondo quanto emerge da uno studio dell’Università di Warwick.
I volumi degli scambi sono guidati dai ritorni passati e dall’incertezza del mercato, e anche la fiducia nella tecnologia blockchain e nelle valute digitali ha un impatto sui prezzi, spiega Daniele Bianchi, autore del report e assistente universitario di finanza dell’università.
“Proprio come il valore di un investimento in dollari USA oscilla in base ad innumerevoli fattori come i tassi di interesse nazionali, il deficit commerciale con altri paesi e la politica del governo, le criptovalute vengono scambiate ad un prezzo che si basa sul valore percepito delle piattaforme e dei progetti a cui sono collegate”, afferma.
Intanto, le valute virtuali continuano a dover affrontare le pressioni dei regolatori, che le considerano rischiose per i consumatori.
Luis Maria Linde, a capo della Banca di Spagna, stamane ha dichiarato che le criptovalute hanno più rischi che benefici e che un passaggio all’economia digitale comporterebbe dei rischi cibernetici.
Linde è solo l’ultimo dei banchieri centrali a criticare le valute digitali, con il Presidente della Federal Reserve di Minneapolis Neel Kashkari che ha definito il settore una “farsa” lunedì.