Investing.com - Nel giorno in cui si attende il risultato del voto del Parlamento britannico sull’accordo raggiunto tra la Premier Theresa May e l’Unione europea sulla Brexit, l’estrema destra tedesca apre un possibile nuovo fronte: la Dexit, l’uscita della Germania dall’Unione europea.
L’uscita, però, sarebbe l’ultima opzione e condizionata al rifiuto da parte della Ue di una serie di riforme, secondo la AfD (Alternative für Deutschland), il partito di estrema destra tedesco presente nel parlamento con un solo deputato.
Le richieste sono inserite in un manifesto votato nel corso di un congresso che si è svolto a Riesa, in cui i delegati hanno indicato il percorso che dovrebbe portare all’uscita dall’Unione europea.
Tra le proposte spicca quella dell'abolizione del Parlamento europeo, i cui membri vengono definiti “membri privilegiati che si intromettono nel potere legislativo, competenza esclusiva degli stati”.
Il partito, però, non mette in dubbio l’euro o il disegno di integrazione economica, in quanto “uscire dalla Ue non è lo scopo dell’Afd”, ha spiegato il deputato del Bundestag, Joerg Meuthern.
“Se le nostre fondamentali proposte di riforma non dovessero essere realizzate in un periodo di tempo ragionevole”, spiega Meuthen, “allora consideriamo l’uscita della Germania dalla Ue come un’opzione necessaria”.
L’Afd potrebbe non essere sola nella battaglia anti Europea. Il loro leader, Alexander Gauland, ha indicato alcuni alleati che possono unirsi a questa piattaforma, quali il Partito della libertà austriaco, partito di estrema destra oggi al governo con Sebastian Kurz, oltre alla Lega di Matteo Salvini, sorvolando sulle frizioni fra i due partiti che si sono consumate negli ultimi mesi.
La “regressione nazionalista” sarà uno dei temi più importanti del 2019, ha detto il Commissario agli Affari europei, Pierre Moscovici nel corso di una conferenza stampa a Parigi, in quanto i “temi di preoccupazione e l'atmosfera non sono esattamente gli stessi dello scorso anno".