Investing.com - Il dollaro prosegue la sua discesa negli scambi europei di questo venerdì, le valute ad alto rendimento salgono nella speranza di una tregua almeno temporanea nello scontro commerciale USA-Cina.
Il Presidente Donald Trump ha minimizzato la notizia di Bloomberg secondo cui il governo sarebbe pronto ad un accordo temporaneo con la Cina, eliminando potenzialmente alcuni dei dazi all’importazione recentemente imposti sui prodotti cinesi.
“Bene, è qualcosa di cui la gente sta parlando”, ha riferito Trump ai giornalisti recandosi ad un evento ieri sera. “Ma preferirei stringere l’accordo definitivo”.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute, scende al minimo di oltre una settimana nei primi scambi, attestandosi a 98,07 alle 3:30 ET (07:30 GMT), in calo dello 0,2% da ieri sera.
Sia l’euro che la sterlina segnano solidi rialzi, con la valuta britannica che supera gli 1,2400 dollari per la prima volta in sette settimane: i problemi politici e giuridici del Primo Ministro Boris Johnson rafforzano le speranze che il paese possa evitare un’uscita disordinata dall’Unione Europea alla fine del mese prossimo.
L’euro, intanto, va su nonostante gli sforzi della Banca Centrale Europea di mantenerlo debole con un pacchetto di misure di allentamento monetario. Alle 3:30 si attesta a 1,1104 dollari, in salita di tre quarti di centesimo da subito prima della decisione della BCE.
“Ci aspettiamo che l’euro soffra di più nei prossimi mesi e riteniamo che sia ancora troppo presto per scommettere su un euro più forte”, afferma l’analista di Nordea Markets Jan von Gerich, che ha un obiettivo di 1,07-1,08 dollari per il cambio EUR/USD.
Von Gerich spiega che la dimensione modesta del nuovo programma di allentamento quantitativo della BCE è stata una leggera delusione, malgrado la banca abbia lasciato intuire che la durata è indefinita. Aggiunge che probabilmente il nuovo presidente, Christine Lagarde, vorrà allentare ulteriormente la politica monetaria a dicembre, non da ultimo aumentando i limiti attuali della BCE su quanti bond dei singoli governi può comprare. E questo consentirebbe alla banca di potenziare il programma se necessario.
Le valute dei mercati emergenti continuano a schizzare sulla scia degli allentamenti della politica monetaria nei mercati sviluppati. Il rublo russo tocca il massimo di sette settimane contro il dollaro, mentre lo yuan cinese offshore sale al massimo di un mese.
La lira turca si consolida a poco meno del massimo di tre settimane segnato ieri, in seguito al taglio dei tassi di interesse di 325 punti base della banca centrale turca.
I mercati della Cina continentale e della Corea restano chiusi per festa quest’oggi, mentre in Giappone saranno chiusi lunedì.