Di Laura Sanchez
Investing.com - ll mese scorso, Pechino ha imposto nuove misure per sradicare l'estrazione di Bitcoin a seguito delle preoccupazioni sul impatto ambientale delle criptovalute, portando i cosiddetti 'miners' a fuggire dalla Cina verso altre regioni come il Nord America.
La repressione cinese, tuttavia, si è intensificata durante il fine settimana dopo che le autorità della provincia cinese del Sichuan, ricca di centrali idroelettriche, hanno interrotto le operazioni dei siti di mining della regione.
Secondo il quotidiano governativo Global Times, oltre il 90% della capacità di mining di bitcoin della Cina verrà colpita dalla nuova stretta, con il 65%/75% di tutto il mining globale di bitcoin che avviene nel territorio cinese.
Tuttavia, anche se la misure di Pechino potrebbero non essere una buona notizia per i 'miners', ci sono altri protagonisti che potrebbero trarne vantaggio.
Che cos'è l'estrazione di bitcoin?
Quando si pensa all'estrazione, l'immagine di una miniera d'oro con picconi e pale è probabilmente la prima cosa che viene in mente. Ma l'estrazione di bitcoin non è come cercare oro o altri metalli preziosi.
Le valute digitali sono supportate da una vasta rete di computer in tutto il mondo. Nel caso del bitcoin, questi centri di calcolo rendono valide le transazioni generando un nuovo ammontare di BTC che va ad aggiungersi alla base valutativa mondiale, e premiando il sito da dove la valuta è stata generata.
Perché Bitcoin consuma così tanta energia?
Attualmente, il premio per i miners è limitato a 6,25 Bitcoin, mentre in passato era di 12,5 Btc. Questo perchè la fornitura totale di bitcoin è limitata a 21 milioni, e la quantità che viene assegnata a chi estrae il token viene dimezzata all'incirca ogni quattro anni.
"Essere il primo miner ad estrarre un nuovo elenco di transazioni bitcoin, è un gioco d'azzardo", spiega Alyse Killeen, fondatrice e managing partner della società di venture capital Stillmark.
Il mining diventerà più facile
La potenza di elaborazione (hashing rate) della rete bitcoin è drasticamente diminuita a seguito della repressione di Pechino. Nell'ultimo mese, l'hash rate è sceso da un record di 180,7 milioni di terahash al secondo (misura della velocità dell'hardware di mining), a circa 116,2 milioni di mercoledì, secondo i dati di Blockchain.com.
Ma con più siti di estrazione che vanno offline a seguito delle restrizioni cinesi, per gli esperti "aumenterà la partecipazione di altri miners sulla rete, il che potrebbe rendere il mining molto più redditizio".
"Man mano l'hashrate scende, la difficoltà di estrazione si conformerà al ribasso e l'hashrate che rimane attivo sulla rete riceverà di più per la sua quota proporzionale dei premi di mining", ha affermato Kevin Zhang, vicepresidente della società di mining di criptovalute Foundry.