NEW YORK - Un recente equivoco dell'investigatore Huber su una piattaforma digitale ha portato all'errata identificazione del cofondatore di Ethereum Vitalik Buterin in un'accusa di pratiche ingannevoli. È stato invece Joseph Lubin a ricevere consigli sull'utilizzo di più identità pseudonime per gestire investimenti su larga scala in Ethereum senza causare allarme pubblico, come rivelato in un clip audio intitolato "Ethereum: Alcune considerazioni economiche".
Christoph Jentzsch, associato a Ethereum, ha prontamente controbattuto alle accuse sottolineando che il mantenimento della privacy degli investitori attraverso l'uso di vari account era una pratica comune e trasparente durante il periodo iniziale di vendita di Ethereum. Ha sottolineato che all'epoca Ethereum era commercializzato come una merce piuttosto che come un titolo. Questo chiarimento arriva nel contesto delle discussioni in corso sulla classificazione delle criptovalute.
Jentzsch ha anche fatto riferimento alle recenti audizioni in cui Gary Gensler, presidente della Securities and Exchange Commission statunitense, non ha classificato Ethereum come un titolo. Questa dichiarazione fa parte di un'argomentazione più ampia che difende le pratiche di Ethereum e affronta la controversia scatenata dalle affermazioni errate di Huber.
Il dibattito sull'opportunità di trattare le criptovalute come titoli ha implicazioni significative per la supervisione normativa e la protezione degli investitori. La comunità delle criptovalute segue con attenzione questi sviluppi, che potrebbero plasmare le operazioni future e le responsabilità legali delle entità blockchain.
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