Investing.com — Le azioni di UniCredit (BIT:CRDI) sono salite più del 2% lunedì dopo che la banca ha registrato un utile netto record nel primo trimestre di €2,8 miliardi, superando le aspettative degli analisti del 17%.
Il forte risultato, trainato da solidi ricavi da trading e commissioni più elevate, ha spinto l’istituto di credito a migliorare le previsioni per l’intero anno 2025.
L’utile netto del primo trimestre è aumentato dell’8,3% su base annua, sostenuto da ricavi totali di €6,5 miliardi, in crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente.
I ricavi da commissioni sono cresciuti dell’8,2% a €2,3 miliardi, mentre i ricavi da trading sono aumentati del 19,9% a €641 milioni, compensando ampiamente il calo del 2,9% del margine di interesse netto (NII) a €3,5 miliardi, che la banca ha attribuito a un minor numero di giorni di calendario e a un Euribor medio più basso.
I costi operativi sono diminuiti dell’1,3% su base comparabile a €2,3 miliardi, migliorando il rapporto costi/ricavi al 35,4% dal 36,2% nel primo trimestre 2024.
Secondo gli analisti di Jefferies, l’utile pre-accantonamenti è stato superiore del 13% rispetto al consenso, sostenuto da una rigorosa disciplina sui costi e da una riduzione dell’1% del personale su base annua.
In una nota, gli analisti di Jefferies hanno definito i risultati "positivi", con solide tendenze di base. "Il punto forte è il CET1, che è aumentato di 20 punti base rispetto a dicembre nonostante gli impatti regolamentari di Basilea", hanno affermato.
I ricavi sono stati superiori dell’8% rispetto alle attese, grazie a ricavi da trading più forti del previsto, anche dopo aver considerato l’effetto negativo delle coperture relative a Commerzbank (ETR:CBKG).
Le commissioni hanno superato il consenso del 6%, sostenute da una forte attività di copertura dei clienti e da una crescita del 13% su base annua delle commissioni di investimento.
Gli accantonamenti per perdite su crediti (LLP) sono risultati inferiori alle aspettative a €83 milioni, ovvero 8 punti base di costo del rischio, rispetto a un consenso di 17 punti base. Di conseguenza, l’utile netto è stato superiore del 17% rispetto alle stime.
Il Common Equity Tier 1 (CET1) ratio è salito al 16,1%, in aumento di 20 punti base rispetto al quarto trimestre e superiore alla stima di consenso del 15,4%.
La generazione organica di capitale ha contribuito per 10 punti base all’aumento, mentre l’impatto di Basilea IV (-60 punti base) è stato più che compensato da movimenti positivi delle riserve FX (+27 punti base) e cambiamenti di perimetro (+10 punti base).
Il totale degli attivi ponderati per il rischio è aumentato del 3,6% su base trimestrale a €287 miliardi, principalmente a causa di modifiche normative. Le esposizioni nette deteriorate sono diminuite dell’8,1% su base annua a €6,1 miliardi, mentre il rapporto di copertura NPE è salito al 46,9%. Il rapporto NPL è rimasto stabile al 2,6%.
L’utile per azione è aumentato del 18,2% a €1,79, e il rendimento del capitale tangibile (RoTE) ha raggiunto il 22%. Il RoTE a un CET1 ratio normalizzato del 13% è stato del 25,7%.
A seguito dei forti risultati del primo trimestre, UniCredit ha alzato le previsioni di utile netto per l’intero anno 2025 a oltre €9,3 miliardi, rispetto ai "circa €9,3 miliardi" precedenti.
La banca ha anche riconfermato il target di utile netto per l’anno fiscale 2027 di circa €10 miliardi, con un RoTE previsto superiore al 17%.
Le distribuzioni totali agli azionisti nel 2025 dovrebbero superare i livelli del 2024, soggette all’approvazione normativa.
Il consenso di Visible Alpha attualmente prevede €9,4 miliardi di utile netto per il 2025 e €9,8 miliardi nel 2027.
In un annuncio separato, UniCredit ha annunciato una partnership strategica decennale con Google (NASDAQ:GOOGL) Cloud per accelerare la sua trasformazione digitale.
La collaborazione include la migrazione di infrastrutture IT chiave nel cloud, l’integrazione di strumenti di AI e analytics in 13 mercati principali, e la formazione del personale in competenze digitali e di AI.
La banca utilizzerà Vertex (NASDAQ:VRTX) AI di Google e i modelli Gemini per migliorare l’efficienza operativa e l’innovazione dei prodotti.
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