ROMA (Reuters) - E' diventato un caso politico il funerale del boss del clan capitolino Vittorio Casamonica, celebrato ieri a Roma con tanto di fiori dal cielo e sulle note della colonna sonora del film "Il Padrino".
Il feretro del boss 65enne, che era da tempo malato, è stato portato in corteo a bordo di una carrozza d'epoca fino alla chiesa, nella zona di Cinecittà, mentre un elicottero lanciava petali di rosa, e tra manifesti affissi ai muri che lo mostrano vestito di bianco, col crocifisso al collo, il Colosseo a fare da sfondo e la scritta "Re di Roma".
"E' una ferita grave per l'Italia e lo è in qualunque parte del Paese si verifichi", ha commentato ai microfoni del Gr1 Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ribadendo che si è trattato di "una risposta a quanti in questi mesi hanno parlato di esagerazioni o hanno addirittura negato la presenza della mafia nella capitale".
Proprio ieri il Pd romano, per bocca del commissario Matteo Orfini, aveva annunciato di volersi costituire parte civile al maxiprocesso per Mafia Capitale, al via il prossimo 5 novembre nell'aula bunker di Rebibbia.
"È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi", ha twittato ieri il sindaco Ignazio Marino a proposito del funerale-show, su cui il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha chiesto una relazione al prefetto Franco Gabrielli.
Tra le tante voci, anche quella dei Cinque stelle, che in una nota oggi parlano di "funerali della legalità".
Intanto l'Ente nazionale per l'aviazione civile, come si legge in una nota, ha deciso di sospendere il pilota dell'elicottero, che avrebbe agito non rispettando la normativa e senza la necessaria autorizzazione al sorvolo della città.