BRUXELLES (Reuters) - La crescita economica della zona euro si è mantenuta nei tre mesi al 30 settembre a un ritmo stabile rispetto al secondo, superando le stime degli addetti ai lavori che ne prevedevano un rallentamento.
Lo dice la stima flash Eurostat, diffusa insieme ai numeri sull'inflazione di ottobre che mostrano invece una frenata legata ai prezzi del greggio.
Il prodotto interno lordo nei 19 paesi del blocco monetario è cresciuto dello 0,2% nel periodo tra luglio e settembre rispetto ai tre mesi precedenti, variazione congiunturale identica a quella del secondo trimestre.
Gli economisti interpellati da Reuters scommettevano su un'espansione dello 0,1%. Considerato che la statistica tedesca verrà resa nota soltanto il 14 novembre e il consensus ne ipotizza una contrazione, la stima Eurostat per l'intera zona euro potrebbe essere rivista al ribasso.
Dedicato alla prima lettura sull'inflazione di ottobre, un secondo comunicato Eurostat mette in evidenza un tasso annuo dello 0,7% da 0,8% del mese scorso.
La Banca centrale europea punta a mantenere l'inflazione poco al di sotto del 2% sul medio termine, ma nonostante anni di Qe e tassi di interesse negativi non è finora riuscita a far ripartire la dinamica dei prezzi.
Il rallentamento dei prezzi al consumo di ottobre è legato principalmente a un forte calo dei prezzi nel settore energetico. Senza la componente volatile ed escludendo anche i prezzi degli alimentari freschi, l'inflazione è stata stabile all'1,2%. Escludendo anche alcol e tabacco, ha registrato un aumento di 1,1% in ottobre da 1% in settembre.
Sempre secondo i dati Eurostat, il tasso di disoccupazione di settembre è rimasto stabile al 7,5% della forza lavoro -- minimo da luglio 2008 -- ma in termini assoluti il numero dei senza lavoro è aumentato marginalmente a 12,335 milioni dai 12,302 milioni di agosto.