Investing.com - I futures dell’oro sono in salita nella mattinata di questo lunedì, con gli investitori che continuano a monitorare i negoziati tra le autorità USA per evitare l’incombente precipizio fiscale.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna a dicembre a 1.721,65 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,4% sulla giornata.
I prezzi sono stati scambiati nel range tra
1.724,55 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 1.715,85 dollari l’oncia troy.
Supporto a breve termine a 1.704,55 dollari l’oncia troy, il minimo dal 15 novembre e resistenza a 1.733,85, massimo del 14 novembre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
I leader del Congresso che venerdì hanno incontrato il Presidente Obama hanno affermato i dialoghi sulla crisi fiscale sono stati “costruttivi”.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio, tra sette settimane.
La debolezza del dollaro contribuisce all’ascesa dell’oro. L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 81,14.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna a dicembre a 1.721,65 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,4% sulla giornata.
I prezzi sono stati scambiati nel range tra
1.724,55 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 1.715,85 dollari l’oncia troy.
Supporto a breve termine a 1.704,55 dollari l’oncia troy, il minimo dal 15 novembre e resistenza a 1.733,85, massimo del 14 novembre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
I leader del Congresso che venerdì hanno incontrato il Presidente Obama hanno affermato i dialoghi sulla crisi fiscale sono stati “costruttivi”.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio, tra sette settimane.
La debolezza del dollaro contribuisce all’ascesa dell’oro. L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 81,14.