Investing.com - I futures dell’oro oscillano tra piccoli rialzi e ribassi nella mattinata europea di questo giovedì, con gli investitori che hanno accolto i report che mostrano una contrazione più ampia del previsto in Germania e Francia, nella crescita economica del quarto trimestre.
Gli operatori dei mercati restano cauti in attesa del summit del G20 che si terrà a Mosca nel corso della settimana, e nel corso del quale probabilmente si discuterà della svalutazione delle materie prime.
Un quadro tecnico piuttosto debole continua a pesare sul metallo prezioso, dopo che i prezzi sono scesi al di sotto del livello chiave di supporto nella settimana.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.644,75 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, pressovhè invariati sulla giornata.
I prezzi sono scesi tra il range stretto di 1.641,75 dollari ed il massimo della seduta di 1.646,25 dollari l’oncia troy. Ieri i futures dell’oro hanno segnato il minimo di 5 settimane di 1.639,65 dollari l’oncia troy il 12 febbraio.
I prezzi dell’oro hanno trovato supporto a 1.626,05 dollari l’oncia troy, il minimo dal 4 gennaio e resistenza a 1.670,25, massimo dell’11 febbraio.
L’euro è andato sotto forte pressione dopo che i dati
che hanno mostrato che l’economia della Germania – la principale economia della zona euro – si è contratta dello 0,6% nel terzo trimestre, peggio delle aspettative di un calo dello 0,5%, dopo un aumento dello 0,2% nel trimestre conclusosi a settembre.
L’economia francese si è anch’essa contratta più del previsto, con il PIL sceso dello 0,3% dalla crescita dello 0,1% nel terzo trimestre. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,2% nel quarto trimestre.
La zona euro rilascerà i dati preliminari sulla crescita del quarto trimestre nel corso della seduta.
Intanto in Giappone i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia del Giappone si è contratta dello 0,1% nel quarto trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%.
Le previsioni ribassiste hanno spinto gli investitori ad evitare gli investimenti più rischiosi e spostarsi verso la relativa sicurezza del dollari.
L’indice del dollaro, che replica la perfomance del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute è salito dello 0,3% a 80,44.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché allenta la domanda di materie prime espresse in dollari come investimento alternativo, poiché le rendendole più costose per i titolari di altre valute.
I cali dell’oro sono scesi sotto la media dei 200 giorni, innescando così nuove vendite per via dei segnali ribassisti.
Sul Comex, l’argento con consegna a marzo ha segnato un aumento dello 0,15% a 30,82 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo ha segnato +0,15% a 3,748 dollari la libbra.
Gli operatori dei mercati restano cauti in attesa del summit del G20 che si terrà a Mosca nel corso della settimana, e nel corso del quale probabilmente si discuterà della svalutazione delle materie prime.
Un quadro tecnico piuttosto debole continua a pesare sul metallo prezioso, dopo che i prezzi sono scesi al di sotto del livello chiave di supporto nella settimana.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.644,75 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, pressovhè invariati sulla giornata.
I prezzi sono scesi tra il range stretto di 1.641,75 dollari ed il massimo della seduta di 1.646,25 dollari l’oncia troy. Ieri i futures dell’oro hanno segnato il minimo di 5 settimane di 1.639,65 dollari l’oncia troy il 12 febbraio.
I prezzi dell’oro hanno trovato supporto a 1.626,05 dollari l’oncia troy, il minimo dal 4 gennaio e resistenza a 1.670,25, massimo dell’11 febbraio.
L’euro è andato sotto forte pressione dopo che i dati
che hanno mostrato che l’economia della Germania – la principale economia della zona euro – si è contratta dello 0,6% nel terzo trimestre, peggio delle aspettative di un calo dello 0,5%, dopo un aumento dello 0,2% nel trimestre conclusosi a settembre.
L’economia francese si è anch’essa contratta più del previsto, con il PIL sceso dello 0,3% dalla crescita dello 0,1% nel terzo trimestre. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,2% nel quarto trimestre.
La zona euro rilascerà i dati preliminari sulla crescita del quarto trimestre nel corso della seduta.
Intanto in Giappone i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia del Giappone si è contratta dello 0,1% nel quarto trimestre, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%.
Le previsioni ribassiste hanno spinto gli investitori ad evitare gli investimenti più rischiosi e spostarsi verso la relativa sicurezza del dollari.
L’indice del dollaro, che replica la perfomance del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute è salito dello 0,3% a 80,44.
Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché allenta la domanda di materie prime espresse in dollari come investimento alternativo, poiché le rendendole più costose per i titolari di altre valute.
I cali dell’oro sono scesi sotto la media dei 200 giorni, innescando così nuove vendite per via dei segnali ribassisti.
Sul Comex, l’argento con consegna a marzo ha segnato un aumento dello 0,15% a 30,82 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo ha segnato +0,15% a 3,748 dollari la libbra.