Investing.com – I futures del petrolio greggio si aprono la settimana in forte ribasso, scendono i timori di un’interruzione delle forniture dal Golfo del Messico, mentre inizia il sesto giorno di paralisi federale.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 102,81 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dell’1%.
I futures della borsa di New York sono scesi dell’1,1% stamane, al minimo della seduta di 102,70 dollari al barile. Il contratto di novembre è salito dello 0,51% a 103,84 dollari al barile questo venerdì.
Supporto a 101,07 dollari al barile, minimo del 1° ottobre e resistenza a 105,09, dollari al barile massimo dal 23 settembre.
Il Centro Nazionale Uragani ha declassato la Tempesta Tropicale Karen ad una depressione tropicale poiché si è indebolita nel passaggio sul Golfo.
I giganti petroliferi BP, Chevron and BHP Billiton stanno facendo rientrare il personale sulle piattaforme offshore dopo le recenti evacuazioni. Il 60% circa della produzione di petrolio era stata arrestata prima della tempesta.
I traders del settore energetico seguono molto gli eventi atmosferici in caso di interruzioni della produzione nel Golfo del Messico che rappresenta circa il 20% della produzione di greggio.
Intanto pesa l’incertezza sulla paralisi federale e sull’aumento del tetto del debito.
Il Portavoce dei Repubblicani John Boehner ha dichiarato ieri che il Senato non appoggerà degli accordi per rimettere in moto la macchina federale o per aumentare il tetto del debito a meno che i Democratici non accettino di trovare un accordo sui tagli alle spese.
Le dichiarazioni hanno alimentato i timori che lo stallo politico di Washington non sarà risolto prima del 17 ottobre, data in cui in Tesoro USA ha previsto che gli USA potrebbero rischiare un default senza precedenti.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a novembre sono scesi dello 0,95% a 108,44 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio è a 5,63 dollari al barile.
La Banca di Investimenti Goldman Sachs ha aumentato le previsioni sul Brent a 9 dollari nel 2014, contro una previsione di 8,50 dollari al barile, per via di un aumento della produzione nella Gulf Coast degli USA.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 102,81 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dell’1%.
I futures della borsa di New York sono scesi dell’1,1% stamane, al minimo della seduta di 102,70 dollari al barile. Il contratto di novembre è salito dello 0,51% a 103,84 dollari al barile questo venerdì.
Supporto a 101,07 dollari al barile, minimo del 1° ottobre e resistenza a 105,09, dollari al barile massimo dal 23 settembre.
Il Centro Nazionale Uragani ha declassato la Tempesta Tropicale Karen ad una depressione tropicale poiché si è indebolita nel passaggio sul Golfo.
I giganti petroliferi BP, Chevron and BHP Billiton stanno facendo rientrare il personale sulle piattaforme offshore dopo le recenti evacuazioni. Il 60% circa della produzione di petrolio era stata arrestata prima della tempesta.
I traders del settore energetico seguono molto gli eventi atmosferici in caso di interruzioni della produzione nel Golfo del Messico che rappresenta circa il 20% della produzione di greggio.
Intanto pesa l’incertezza sulla paralisi federale e sull’aumento del tetto del debito.
Il Portavoce dei Repubblicani John Boehner ha dichiarato ieri che il Senato non appoggerà degli accordi per rimettere in moto la macchina federale o per aumentare il tetto del debito a meno che i Democratici non accettino di trovare un accordo sui tagli alle spese.
Le dichiarazioni hanno alimentato i timori che lo stallo politico di Washington non sarà risolto prima del 17 ottobre, data in cui in Tesoro USA ha previsto che gli USA potrebbero rischiare un default senza precedenti.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a novembre sono scesi dello 0,95% a 108,44 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio è a 5,63 dollari al barile.
La Banca di Investimenti Goldman Sachs ha aumentato le previsioni sul Brent a 9 dollari nel 2014, contro una previsione di 8,50 dollari al barile, per via di un aumento della produzione nella Gulf Coast degli USA.