Investing.com - I futures dell’oro si sono riavvicinati al massimo di quattro settimane lo scorso giovedì, con gli investitori che attendono il rilascio di dati USA nel corso della giornata per valutare la tempistica di una eventuale riduzione del programma di acquisti della Fed.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.340,70 dollari l’oncia troy, in salita dello 0,5%.
I prezzi sono rimasti nel range tra 1.333,40 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero, ed il massimo della seduta di 1.341,80 dollari l’oncia troy.
Il contratto di dicembre è sceso dello 0,64% mercoledì, a 1.334,00 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.310,10 dollari l’oncia troy, minimo di martedì e resistenza a 1.350,30, massimo del 29 settembre.
Il dollaro si è indebolito in seguito ai deludenti dati USA che hanno alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa rimandare il ridimensionamento dello stimolo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 79,22, il minimo dal 1° febbraio.
La debolezza del dollaro solitamente spinge l’oro in quanto spinge il metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.
Gli USA produrranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e sulla vendita di case nuove nel corso della giornata.
I dati ufficiali rilasciati ieri hanno mostrato che l’economia USA ha aggiunto 148.000 posti di lavoro a settembre, al di sotto delle aspettative di un aumento di 180.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di quattro anno e mezzo del 7,2% dal 7,3% di agosto, ma questo è dovuto in parte all’uscita di molti dalla forza lavoro.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
I prezzi dell’oro sono stati influenzati di recente dalle aspettative verso l’eventuale riduzione del programma di stimolo da 85 miliardi di dollari al mese.
La banca centrale statunitense si riunirà il 29 e 30 ottobre per valutare le condizioni economiche e la politica da attuare.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato un aumento dello 0,25% a 22,68 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è rimasto stabile a 3,269 dollari la libbra.
Un dato proveniente dalla Cina non è riuscito tuttavia ad alleggerire il pessimismo sull’economia.
L’indice HSBC manifatturiero della Cina ad ottobre è salito al massimo di sette mesi di 50.9, contro una lettura di 50,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto un aumento a 50,5.
Tuttavia il sentimento dei mercati è rimasto piuttosto debole per via dei timori sul sistema finanziario cinese, dopo che i tassi di interessi interbancari sono saliti per il secondo giorno consecutivo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.340,70 dollari l’oncia troy, in salita dello 0,5%.
I prezzi sono rimasti nel range tra 1.333,40 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero, ed il massimo della seduta di 1.341,80 dollari l’oncia troy.
Il contratto di dicembre è sceso dello 0,64% mercoledì, a 1.334,00 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.310,10 dollari l’oncia troy, minimo di martedì e resistenza a 1.350,30, massimo del 29 settembre.
Il dollaro si è indebolito in seguito ai deludenti dati USA che hanno alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa rimandare il ridimensionamento dello stimolo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 79,22, il minimo dal 1° febbraio.
La debolezza del dollaro solitamente spinge l’oro in quanto spinge il metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.
Gli USA produrranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e sulla vendita di case nuove nel corso della giornata.
I dati ufficiali rilasciati ieri hanno mostrato che l’economia USA ha aggiunto 148.000 posti di lavoro a settembre, al di sotto delle aspettative di un aumento di 180.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di quattro anno e mezzo del 7,2% dal 7,3% di agosto, ma questo è dovuto in parte all’uscita di molti dalla forza lavoro.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
I prezzi dell’oro sono stati influenzati di recente dalle aspettative verso l’eventuale riduzione del programma di stimolo da 85 miliardi di dollari al mese.
La banca centrale statunitense si riunirà il 29 e 30 ottobre per valutare le condizioni economiche e la politica da attuare.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato un aumento dello 0,25% a 22,68 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è rimasto stabile a 3,269 dollari la libbra.
Un dato proveniente dalla Cina non è riuscito tuttavia ad alleggerire il pessimismo sull’economia.
L’indice HSBC manifatturiero della Cina ad ottobre è salito al massimo di sette mesi di 50.9, contro una lettura di 50,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto un aumento a 50,5.
Tuttavia il sentimento dei mercati è rimasto piuttosto debole per via dei timori sul sistema finanziario cinese, dopo che i tassi di interessi interbancari sono saliti per il secondo giorno consecutivo.