Investing.com - I futures del greggio rimbalzano dal minimo di 4 mesi questo giovedì, perché la propensione agli investimenti legati alla crescita è aumentata in seguito al rilascio dei dati manifatturieri positivi rilasciati in Cina.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono scambiati a 97,30 dollari al barile negli scambi europei del mattino, in salita dello 0,45%.
I futures del petrolio scambiati sulla borsa di New York sono rimasti in un range tra 97,07 dollari al barile, il minimo giornaliero e il massimo della seduta di 97,69 dollari al barile.
Il contratto di dicembre ieri è sceso a 96,16 dollari al barile, il minimo dall’1 luglio, prima di stabilirsi a 96,86 dollari al barile, in calo dell’1,46% sulla giornata.
I futures del petrolio troveranno supporto a 96,07 dollari al barile, il minimo dall’1 luglio e resistenza a 100,29 dollari al barile, il massimo dal 22 ottobre.
I prezzi del petrolio si sono rafforzati in seguito ai dati sull’indice manifatturiero cinese HSBC di ottobre, salito a 50,9, il massimo di sette mesi, da una lettura finale di 50,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto una lettura dell’indice a 50,5.
La lettura è rimasta oltre il livello di 50,0 per il terzo mese consecutivo, indicando una crescita nell’attività manifatturiera.
La Cina è il secondo maggiore consumatore al mondo di petrolio e i dati manifatturieri vengono utilizzati come indicatori della crescita della richiesta futura di petrolio.
I dati hanno alleggerito i timori per l’economia cinese che avevano colpito ieri il sentimento del mercato nella preoccupazione che la Banca Centrale cinese potesse rafforzare la politica economica per cercare di controllare l’inflazione.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle ultime settimane per i timori sul recente shutdown del governo federale che ha creato un rallentamento della crescita economica e ha minato la domanda del principale consumatore al mondo di petrolio.
I dati ufficiali rilasciati ieri hanno rivelato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 5,2 milioni di barili la scorsa settimana fino a raggiungere i 379,8 milioni di barili, il livello più alto dal 28 giugno.
Gli investitori ora attendono il rilascio degli importanti dati economici USA nel corso della giornata per cercare di stabilire la tempistica della riduzione del programma di acquisti da parte della Federal Reserve.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e le vendite delle case nuove nel corso della giornata.
I dati ufficiali rilasciati all’inizio della settimana hanno rivelato che l’economia statunitense aveva creato 148.000 nuovi posti di lavoro a settembre, ben al di sotto dei previsti 180.000.
Il tasso di disoccupazione ha toccato un minimo di quattro anni e mezzo del 7,2% dal 7,3% di agosto, dovuto in parte all’aumento del numero delle persone uscite dalla forza lavoro.
I dati deludenti hanno rafforzato le aspettative che la Fed rimandi i piani per iniziare il ridimensionamento del suo programma di acquisti almeno fino all’inizio del 2014.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a dicembre sono saliti dello 0,1% a 107,93 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 10,63 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono scambiati a 97,30 dollari al barile negli scambi europei del mattino, in salita dello 0,45%.
I futures del petrolio scambiati sulla borsa di New York sono rimasti in un range tra 97,07 dollari al barile, il minimo giornaliero e il massimo della seduta di 97,69 dollari al barile.
Il contratto di dicembre ieri è sceso a 96,16 dollari al barile, il minimo dall’1 luglio, prima di stabilirsi a 96,86 dollari al barile, in calo dell’1,46% sulla giornata.
I futures del petrolio troveranno supporto a 96,07 dollari al barile, il minimo dall’1 luglio e resistenza a 100,29 dollari al barile, il massimo dal 22 ottobre.
I prezzi del petrolio si sono rafforzati in seguito ai dati sull’indice manifatturiero cinese HSBC di ottobre, salito a 50,9, il massimo di sette mesi, da una lettura finale di 50,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto una lettura dell’indice a 50,5.
La lettura è rimasta oltre il livello di 50,0 per il terzo mese consecutivo, indicando una crescita nell’attività manifatturiera.
La Cina è il secondo maggiore consumatore al mondo di petrolio e i dati manifatturieri vengono utilizzati come indicatori della crescita della richiesta futura di petrolio.
I dati hanno alleggerito i timori per l’economia cinese che avevano colpito ieri il sentimento del mercato nella preoccupazione che la Banca Centrale cinese potesse rafforzare la politica economica per cercare di controllare l’inflazione.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle ultime settimane per i timori sul recente shutdown del governo federale che ha creato un rallentamento della crescita economica e ha minato la domanda del principale consumatore al mondo di petrolio.
I dati ufficiali rilasciati ieri hanno rivelato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 5,2 milioni di barili la scorsa settimana fino a raggiungere i 379,8 milioni di barili, il livello più alto dal 28 giugno.
Gli investitori ora attendono il rilascio degli importanti dati economici USA nel corso della giornata per cercare di stabilire la tempistica della riduzione del programma di acquisti da parte della Federal Reserve.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e le vendite delle case nuove nel corso della giornata.
I dati ufficiali rilasciati all’inizio della settimana hanno rivelato che l’economia statunitense aveva creato 148.000 nuovi posti di lavoro a settembre, ben al di sotto dei previsti 180.000.
Il tasso di disoccupazione ha toccato un minimo di quattro anni e mezzo del 7,2% dal 7,3% di agosto, dovuto in parte all’aumento del numero delle persone uscite dalla forza lavoro.
I dati deludenti hanno rafforzato le aspettative che la Fed rimandi i piani per iniziare il ridimensionamento del suo programma di acquisti almeno fino all’inizio del 2014.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a dicembre sono saliti dello 0,1% a 107,93 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 10,63 dollari al barile.