Investing.com - I prezzi dell’oro rimbalzano dal minimo di un mese questo martedì, gli investitori attendono i dati USA nel corso della giornata per avere ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia ed il futuro andamento della politica monetaria.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno sono saliti al massimo della seduta di 1.308,60 dollari l’oncia, prima di attestarsi a 1.317,00 dollari l’oncia troy.
L’oro si è attesta to a 1.314,70 dollari l’oncia nella ella mattinata europea, in salita dello 0,27% a 3,60 dollari.
I futures sono scesi a 1.308,50 dollari l’oncia questo lunedì, il minimo dal 20 febbraio prima di attestarsi a 1.311,20, in calo dell’1,86% o di 24,80 dollari.
I futures troveranno supporto a 1.307,10 dollari l’oncia, il minimo dal 20 febbraio e resistenza a 1.335,70 dollari, il massimo dal 24 marzo.
Intanto, l’argento con consegna a maggio è salito dello 0,05%, o di 1,1 centesimi a 20,07 dollari l’oncia troy. L’argento ha chiuso la seduta di lunedì con un calo dell’1,2% o di 24,3 centesimi, a 20,06 dollari l’oncia.
I prezzi dell’oro sono andati sotto forte pressione nelle ultime sedute, con gli investitori che hanno liquidato le posizioni lunghe nelle aspettative che la Fed possa aumentare tassi di interesse prima previsto.
La Presidente della Fed Janet Yellen ha indicato la scorsa settimana che la banca potrebbe iniziare ad alzare il tasso di interesse tra circa sei mesi, dopo la conclusione del programma di acquisti, prevista per questo autunno.
Gli operatori dei mercati prevedono un aumento dei tassi già da marzo del prossimo anno.
Gli investitori attendono i dati sul’inflazione dei prezzi delle case e sulla fiducia dei consumatori, nonché un report sulle vendite di case nuove questo martedì.
Sul Comex, i futures del rame con consegna a maggio sono saliti dell’1,1%, o di 3,3 centesimi, a 2,978 dollari la libbra, nelle aspettative che la Cina possa aumentare le misure di stimolo a sostegno della crescita.
I dati rilasciati questo lunedì hanno mostrato che l’attività manifatturiera cinese è peggiorata per il terzo mese consecutivo a marzo.
Il metallo industriale il 19 marzo è crollato a 2,877 dollari la libbra, il minimo dal luglio 2010, nel clima generale di timore sulla seconda economia mondiale.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, con il 40% della richiesta globale lo scorso anno.