ROMA/BRUXELLES (Reuters) - Il decreto legge sulle emergenze, che comprende una parte dedicata a Genova, sarà trasmesso al Quirinale per la firma probabilmente domattina, mentre il presidente della Liguria Giovanni Toti esorta a ricostruire il ponte Morandi in 12-15 mesi.
Il crollo del viadotto sul torrente Polcevera dello scorso 14 agosto ha causato 43 morti, e spetterà a un commissario, di cui ancora non si conosce il nome, sovrintendere al processo di ricostruzione.
"Confidiamo di poter già inviare domani" il decreto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri.
"Noi pensiamo che quel ponte si possa ricostruire in 12 mesi, massimo 15 mesi. Se loro faranno prima sarò lì ad applaudire, ma se i tempi si allungassero per questioni politiche nazionali sarebbe intollerabile", ha detto Toti questa mattina intervistato da Radio RTL.
Il premier ha sottolineato che in Cdm "non si è discusso del decreto Genova, per la semplice ragione che è già passato" al vaglio dei ministri lo scorso 13 settembre, e non ci sarà più bisogno di deliberare sulla materia.
La scorsa settimana, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha detto che è in corso con l'Ue una discussione per evitare una procedura di gara per la ricostruzione del ponte, che farebbe rientrare in gioco Autostrade per l'Italia, concessionario nel mirino del governo dopo il crollo.
Le regole Ue indicano che si può adottare una procedura di estrema urgenza, se realmente giustificata.
Parlando oggi a Bruxelles a un briefing della Commissione, una portavoce dell'esecutivo Ue ha sottolineato che c'è piena consapevolezza "dell'urgenza della questione, che è la ragione per cui siamo stati subito disponibili a dialoghi costruttivi con le autorità italiane, quando richiesti".
In queste discussioni, ha aggiunto la portavoce, "abbiamo chiarito i vari aspetti del quadro legale Ue che entrano in gioco".
A proposito degli annunci da parte del governo Conte di essere pronto a rischiare procedure di infrazione nel caso fosse necessario per ricostruire il ponte rapidamente, la portavoce ha detto: "Non commentiamo le dichiarazioni, ma i progetti quando vengono realizzati".
Il governo potrebbe anche scegliere di affidarsi direttamente a un privato, escludendo la gara, ma dovrebbe spiegare le ragioni della scelta. In ogni caso, però, la procedura non prevede un via libera preventivo da parte della Commissione Europea.
(Giuseppe Fonte, Stefano Bernabei, a Bruxelles Francesco Guarascio)