Investing.com - Il prezzo dell’oro rimane invariato negli scambi asiatici di questo martedì, la ripresa delle borse asiatiche ha riacceso l’interesse verso gli asset più rischiosi anche se gli investitori mantengono una certa cautela in vista del voto chiave sulla Brexit.
I future dell’oro con consegna a febbraio sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono dello 0,04% a 1.290,75 dollari l’oncia troy. L’oro ha superato la resistenza di 1.300 dollari il 4 gennaio, raggiungendo un massimo intraday di 1.300,40 dollari prima di scendere nuovamente.
I mercati azionari asiatici hanno visto una ripresa questo martedì, con i titoli cinesi e ad Hong Kong rimbalzati dell’1% dopo che la Cina ha reso noto che taglierà le tasse “su scala più ampia” per supportare la sua economia.
La decisione segue i dati commerciali cinesi più deboli del previsto relativi al mese di dicembre. I dati hanno alimentato i timori che i dazi USA stiano pesando sulla produzione cinese e che il tasso di crescita della nazione asiatica nel 2019 possa essere uno dei più bassi dal 1990.
Nel frattempo, il Parlamento britannico voterà il piano sulla Brexit del Primo Ministro Theresa May nel corso della giornata. Sebbene i mercati si aspettino già una sconfitta, potrebbe scatenarsi un’impulsiva reazione volatile dei mercati se May dovesse perdere di molto, spiegano gli analisti.
“Le trattative sulla Brexit e le trattative commerciali con la Cina continueranno ad essere al centro della scena” per l’oro, afferma Walter Pehowich, vice presidente esecutivo di Dillon Gage Metals ad Addison, in Texas.
“Se il parziale blocco delle attività amministrative USA dovesse continuare, mi aspetto che finisca per pesare molto anche sui prezzi dei titoli azionari, spingendo sempre più investitori verso l’oro e i mercati dei bond”, aggiunge Pehowich.