Roma (Reuters) - Il premier Matteo Renzi ha esortato i senatori del Pd, attesi ad una maratona in aula per approvare la riforma costituzionale prima della pausa estiva, a tenere duro fino al traguardo e al tempo stesso ha aperto ad alcune istanze della minoranza interna sulla seconda gamba delle riforme, la legge elettorale, che da settembre dovrebbe passare al voto di Palazzo Madama.
"C'è chi vuole bloccare tutto. E c'è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso. Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell'Italia. Siamo chiamati a una grande responsabilità: sono certo che saremo in grado di non sprecarla", scrive ai senatori Renzi in una lettera pubblicata oggi.
La legge costituzionale, contro la quale M5s e Sel hanno imbracciato l'arma dell'ostruzionismo e che raccoglie critiche anche da una minoranza di Pd e Forza Italia, prevede il declassamento del Senato a Camera delle autonomie, attribuisce alla sola Camera dei deputati quasi tutta la funzione legislativa, riequilibra il rapporto Stato-Regioni e abolisce il Cnel.
Da oggi il Senato si è dato due settimane di tempo per approvare in prima lettura la legge, in un tour de force con tempi di discussione e votazione contingentati dei quasi 8.000 emendamenti depositati. Ma è possibile che anche questa scadenza non riesca ad essere rispettata e Palazzo Madama offra l'inedito spettacolo di lavorare nella settimana di Ferragosto.
Per ricompattare il suo partito, Renzi offre la promessa di modificare la legge elettorale - approvata con il concorso di Forza Italia alla Camera in primavera - nei punti più contestati dalla minoranza interna al prossimo passaggio al Senato.
"Subito dopo (la riforma della Costituzione), partiremo con la seconda lettura della legge elettorale su cui abbiamo convenuto circa i punti fondamentali: chiarezza del vincitore, premio di maggioranza proporzionato, principio dell'alternanza. La discussione del Senato consentirà di affrontare i nodi ancora aperti: preferenze, soglie, genere", scrive il premier ai suoi senatori, citando gli aspetti della riforma su cui anche grillini e Sel chiedono modifiche.
Intanto nel fine settimana sono proseguite le trattative tra i relatori della riforma costituzionale, Anna Finocchiaro del Pd e Roberto Calderoli della Lega Nord, per abbassare il muro dell'opposizione.
Fermo restando il "no" al Senato elettivo, come ha detto una fonte del Pd, la maggioranza potrebbe cedere su alcune modifiche chieste da M5s e Sel in tema di immunità ed elezione del presidente della Repubblica.