(Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in calo dopo il brusco arresto di Wall Street sui timori per la crisi ucraina che persuade gli investitori asiatici a voltare le spalle al rischio.
Le tensioni geopolitiche offuscano gli ottimistici dati macro Usa sul settore dei servizi e degli ordinativi industriali, mentre i prezzi del petrolio continuano a scendere con il Brent che ha toccato i minimi da nove mesi.
Intorno alle 8,40 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,37%.
HONG KONG è in flessione a causa le prese di profitto sulle blue chip cinesi e con un occhio al calo dei mercati Usa. Prada guadagna lo 0,65%.
Stesso scenario a SHANGHAI dove il principale indice azionario è in calo per il secondo giorno consecutivo. "E' una normale correzione di mercato dopo i forti guadagni dei giorni scorsi. Non c'è nessuna vera cattiva notizia all'orizzonte", ha detto Zheng Weigang, senior trader di Shanghai Securities.
SEUL è stata trascinata in territorio negativo a fine seduta dalle preoccupazioni per la crisi Ucraina e le prese di profitto degli investitori istituzionali.
SYDNEY chiude in territorio negativo ai minimi da due settimane e mezzo, trascinata dai titoli finanziari che si sono mostrati i più sensibili alla flessione di Wall Street.
A MUMBAI sono in flessione soprattutto i bancari, dopo che un aumento dei rendimenti obbligazionari ha alimentati i timori sullo stock del debito.
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