Investing.com - Il dollaro è in calo contro le controparti canadesi questo mercoledì, staccandosi dal minimo di tre mesi per via dei dati canadesi che hanno offerto un certo supporto al loonie, nonostante i dati USA che hanno supportato il biglietto verde.
Il cambio USD/CAD ha toccato 1,0941 nella mattinata degli scambi USA, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,0946, in calo dello 0,13%.
Supporto a 1,0885, minimo del 1° agosto e resistenza a 1,1026, massimo del 29 aprile.
Il dollaro canadese ha riguadagnato terreno dopo i dati che hanno mostrato un aumento del disavanzo commerciale a 1,86 miliardi a giugno da 580 miliardi a maggio. Le esportazioni canadesi sono salite dell’1,1% al massimo record di 45,2 miliardi e le importazioni sono scese dell’1,8% a 43,3 miliardi.
Negli USA i dati ufficiali hanno mostrato che il deficit commerciale è salito inaspettatamente a 41,54 miliardi a giugno da un deficit di 44,66 miliardi del mese precedente. Si è trattato del deficit minore degli ultimi 5 mesi con le esportazioni che sono salite dello 0,1% e le importazioni che sono scese dell’1,2%.
Il biglietto verde ha trovato un certo supporto dopo i dati di martedì che hanno mostrato che il settore dei servizi USA è cresciuto al ritmo più veloce degli ultimi tre anni a luglio, mentre gli ordinativi industriali sono aumentati dell’1,1% a giugno, superando le aspettative degli analisti di un aumento dello 0,5%.
Il loonie è in salita contro l’euro, con EUR/CAD in calo dello 0,30% a 1,4618.
L’euro è sceso al minimo di otto mesi, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,26% a 1,3372.
I dati ufficiali di oggi hanno mostrato che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono crollati del 3,2% a giugno, deludendo le aspettative di un aumento dell’1,0%. La lettura di maggio è stata rivista ad un calo dell’1,6% da una stima precedente di una riduzione pari all’1,7%.
Il sentimento sull’euro inoltre è rimasto vulnerabile in vista del vertice mensile di politica monetaria della BCE fissato per domani, nei timori per la divergenza della politica monetaria tra la banca centrale e le principali controparti mondiali.