Investing.com - Il prezzo del rame oscilla tra lievi rialzi e ribassi questo giovedì, mentre sui mercati cresce l’attesa per la conclusione del vertice mensile di politica economica della Banca Centrale Europea nonché per i dati sull’occupazione statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre è sceso di 0,3 centesimi, o dello 0,1%, a 3,005 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea.
Ieri il prezzo è crollato del’1,75% al minimo giornaliero di 2,964 dollari la libbra, un livello che non si registrava dal 17 ottobre, prima di chiudere a 3,007 dollari, in calo di 1,1 centesimi, o dello 0,36%.
I futures troveranno supporto a 2,964 dollari, il minimo dal 5 novembre e resistenza a 3,073 dollari, il massimo dal 4 novembre.
Gli investitori attendono l’esito del vertice della BCE previsto nel corso della giornata, tra le aspettative che la banca possa imitare la decisione inaspettata di venerdì della Banca del Giappone sulle misure di stimolo, per sostenere la crescita e l’inflazione nella zona euro.
I traders seguiranno da vicino la dichiarazione di politica monetaria della banca per via delle voci riguardanti le tensioni all’interno della BCE in merito alla leadership del Presidente Mario Draghi.
Tali tensioni nei confronti di Draghi potrebbero limitare la possibilità di implementare nuove misure di allentamento monetario da parte della banca centrale.
C’è attesa inoltre per il report sull’occupazione non agricola USA che sarà pubblicato domani e che fornirà ulteriori informazioni sulla forza della ripresa del mercato del lavoro.
Gli analisti prevedono un aumento di 231.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, dopo l’incremento di 248.000 unità a settembre.
Il report ADP sull’occupazione non agricola rilasciato ieri ha mostrato che il settore privato statunitense ha aggiunto 230.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, superando le aspettative di un incremento pari a 220.000 unità.
Intanto, l’Institute of Supply Management ha dichiarato che l’indice del settore non manifatturiero è sceso a 57,1 il mese scorso da 58,6 di settembre, ma la componente sull’occupazione dell’indice è aumentata, alimentando le speranze di crescita per il mercato del lavoro.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna a dicembre scendono di 2,60 dollari, o dello 0,23%, a 1.143,10 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a dicembre crollano di 19,2 centesimi, o dell’1,24%, a 15,24 dollari l’oncia.
Nelle ultime settimane, i metalli preziosi sono andati sotto forte pressione alla vendita tra le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di aumentare i tassi di interesse per la prima volta in otto anni dopo la conclusione, il mese scorso, del programma di acquisti mensili di bond, conosciuto anche come programma di allentamento monetario.
L’oro ha degli alti costi di gestione e perde parte del suo appeal quando aumentano i tassi di interesse.