ROMA (Reuters) - Il premier Matteo Renzi ha avvertito oggi che, nonostante l'impegno a modificare alcuni aspetti del Jobs Act alla Camera, il governo potrebbe mettere la fiducia sul provvedimento "se si giocasse ad allungare i tempi".
"A me preme che la legge sia in vigore dal primo gennaio: motivo per il quale - è bene saperlo - se si giocasse ad allungare i tempi, metteremo la fiducia sul testo che uscirà dalla commissione...", ha detto Renzi in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano "La Stampa".
Il premier ha detto di essere pronto a modifiche sul testo "ma solo sulle troppe forme di lavoro a tempo e precario", e al Ncd, che sulla questione del Jobs Act ha chiesto un nuovo vertice di maggioranza, ha risposto provocatoriamente che "il prossimo vertice di maggioranza si farà nella tarda estate o nell'autunno del 2017".
Ma per la leader della Cgil Susanna Camusso, oggi in piazza a Milano con i metalmeccanici Fiom, il risultato non è sufficiente: "Non ci pare che quella mediazione sia una risposta per mantenere la difesa dei diritti che noi facciamo... non è un voto di fiducia che cambierà il nostro orientamento per la nostra iniziativa".
La Cgil ha proclamato lo sciopero generale il prossimo 5 dicembre contro la politica economica del governo e il Jobs Act.
Ieri il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza aveva annunciato la decisione di fare "modifiche rilevanti", probabilmente contenute in un maxi-emendamento del governo - escludendo la fiducia sul testo uscito dal Senato.
Una fonte governativa aveva comunque detto a Reuters che la fiducia sarà probabilmente necessaria perché altrimenti "noi arriviamo in aula con un bel testo e il M5s e altri ci mettono 1.500 emendamenti".
Il testo dovrebbe recepire l'applicazione del diritto al reintegro previsto dall'articolo 18 per i licenziamenti discriminatori, quelli disciplinari per gravi motivi. Per i licenziamenti economici i lavoratori avranno diritto solo a un indennizzo.
Lunedì prossimo, intanto, l'aula di Montecitorio voterà la proposta della presidente Laura Boldrini di cominciare a discutere del Jobs act il 21 novembre per arrivare al voto finale il 26 novembre.
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