ROMA (Reuters) - Il premier Matteo Renzi ha detto oggi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che la sua ambizione di fare in Parlamento la legge elettorale e quella che abolisce il Senato elettivo con il consenso di partiti all'opposizione ha chance di successo.
Lo riferisce una nota del Quirinale, dopo che Napolitano ha ricevuto questa mattina per oltre un'ora lo stesso Renzi e il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
"Durante il colloquio di stamattina è stato ampiamente esposto il percorso che il governo considera possibile e condivisibile con un ampio arco di forze politiche per quello che riguarda l'iter parlamentare dei due provvedimenti fondamentali già a uno stato avanzato di esame – legge elettorale e legge costituzionale per la riforma del bicameralismo paritario – i quali sono incardinati per la seconda lettura", si legge nel comunicato.
La nuova legge elettorale, votata nel marzo scorso dalla Camera con il concorso di Forza Italia, è ora all'esame del Senato dove il governo conta di farla approvare con alcune importanti modifiche entro dicembre, prima dell'ultimo giro a Montecitorio ad inizio 2015.
La riforma della Costituzione, passata in agosto al Senato sempre con i voti di Fi, attende ora la seconda lettura a Montecitorio, ma, trattandosi di legge costituzionale, avrà un iter di approvazione più lungo della legge elettorale e potrebbe essere approvata diversi mesi dopo quest'ultima.
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha confermato ieri che l'intesa con Renzi sulle riforme è ancora valida ed ha aperto ad alcune modifiche alla legge elettorale che il governo vuole far approvare in Senato.
Il "percorso" per le riforme di Renzi "tiene conto di preoccupazioni delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali", conclude la nota quirinalizia.
Questo passaggio dovrebbe riferirsi al fatto che la nuova legge elettorale vale soltanto per la Camera dei deputati, scontando che il Senato elettivo sarà abolito.
Esiste tuttavia il problema di avere un sistema elettorale efficace per entrambi i rami del Parlamento qualora le camere fossero sciolte prima dell'entrata in vigore della legge costituzionale che cancella il Senato.
Su questo punto, in realtà, non c'è al momento molta chiarezza tra Pd e Forza Italia e neppure al loro interno, dopo che le elezioni Regionali di domenica scorsa, vinte dal Pd ma con livelli di astensione record, hanno rilanciato le faide interne.
(Roberto Landucci)