MILANO (Reuters) - I Btp appaiono in rialzo a metà di una seduta d'aste, dopo un avvio difficile determinato dallo stallo sulla Grecia. Lo spread, dopo una partenza a 138 punti base, è arrivato a stringersi fino a 127, sull'ondata di un nuovo ottimismo determinato dalle notizie provenienti dal fronte ucraino e soprattutto dall'azione della Banca centrale svedese. Del miglioramento sul secondario hanno beneficiato anche le aste a medio lungo, che hanno registrato rendimenti a nuovi minimi storici.
"Dopo un avvio un po' difficile per via della Grecia, le aste hanno beneficiato di un miglioramento del secondario nelle ultime ore, determinato dalle notizie sulle trattative sull'Ucraina e dell'azione della Banca di Svezia, che ha ricordato al mercato che ci stiamo muovendo in un contesto di 'quantitative easing'", osserva Chiara Manenti, strategist di Intesa Sanpaolo.
La banca centrale svedese ha tagliato il tasso sui repo, il tasso principale, portandolo a -0,10% da zero, e ha annunciato un programma di acquisto di titoli di Stato per 10 miliardi di corone. Stoccolma ha aggiunto di essere pronta a fare di più se necessario per salvagaurdare il suo target di inflazione.
I leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo per mettere fine agli scontri nell'Ucraina orientale. L'intesa, arrivata dopo negoziati andati avanti tutta la notte nella capitale bielorussa, comprende un cessate il fuoco che entrerà in vigore dal 15 febbraio e sarà seguito dal ritiro delle armi pesanti.
"L'asta è stata piuttosto forte: minimi a parte per i rendimenti, che non fanno particolarmente notizia, c'è da segnalare che è stato collocato l'importo massimo della forchetta per tutti tre i bond" dice Luca Cazzulani, strategist di Unicredit.
Il Tesoro ha collocato l'intero ammontare di 8 miliardi di titoli di Stato, su una forchetta d'offerta compresa fra 6,25 e 8 miliardi di euro, con tassi a nuovi minimi storici BITX. Il nuovo Btp a 7 anni aprile 2022, in asta per un ammontare compreso fra 3,25 e 4 miliardi, è stato collocato per 4 miliardi a un rendimento di 1,23% da 1,29% di metà gennaio sull'attuale benchmark, il dicembre 2021, con un bid-to-cover a 1,44 da 1,51.
"Bene sono andati soprattutto il 3 e il 15 anni. Il 3 anni è stato richiesto anche grazie al contesto di tassi negativi sulla parte breve dei titoli 'core' che lo rendono più appetibile. Particolarmente vantaggioso secondo noi, in termini di spread con il Bund, è il 15 anni, nonostante il rialzo recente. Sebbene con un bid-to-cover in lieve calo, anche il 7 anni è andato molto bene in termini di rendimento, vantaggioso per il Tesoro", dice Manenti.
Il Btp a 3 anni, offerto per 2-2,5 miliardi, è stato assegnato per 2,5 miliardi, a un tasso pari a 0,44% da 0,61% dell'asta precedente risalente a metà gennaio con un rapporto di copertura passato a 1,83 da 1,64 del mese scorso. Il 15 anni è stato infine assegnato per 1,5 miliardi a fronte di una forchetta fra uno e 1,5 miliardi, con un rendimento a 2,10% da 2,46% di metà gennaio, e un rapporto domanda/offerta a 1,68 da
1,53.
"Il bid-to-cover è stato molto alto sul tre e sul 15 anni, ma al di là dei rapporti di copertura, guardando ai prezzi, la domanda è stata molto forte soprattutto sui due bond più lunghi, il sette e il 15 anni, usciti entrambi sopra mercato" osserva Cazzulani.
Sul mercato domina comunque il sostegno offerto dalle prosettive di 'quantitative easing' che come osservava Manenti la Svezia ha in qualche modo rinfocolato, mentre sullo sfondo, in attesa dell'Eurogruppo di lunedì prossimo, sembrano al momento restare le trattative sulla Grecia.
"Nessun impatto hanno i negoziati sul debito greco... l'elemento cui si guarda con certezza sono gli acquisti Bce da 60 miliardi al mese che partiranno a marzo", dice Matteo Regesta, strategist di Citi.