Investing.com - I futures del greggio USA sono al minimo di oltre quattro mesi questo giovedì, mentre il Brent è vicino al minimo di sei mesi, nei timori che l’eccesso di scorte globali perduri più a lungo di quanto inizialmente previsto.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a settembre ha toccato il minimo intraday di 44,47 dollari al barile, un livello che non si registrava dal 18 marzo, prima di attestarsi a 44,64 dollari negli scambi della mattinata statunitense, con un calo di 51 centesimi, o dell’1,13%.
Il greggio Nymex ieri è crollato di 59 centesimi, o dell’1,29%, a 45,15 dollari, dopo l’aumento inaspettato delle scorte di benzina la scorsa settimana che ha ridimensionato le previsioni sulla domanda.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si è attestato a 98,14, non lontano dal massimo di tre mesi della seduta precedente di 98,33.
I contratti dei futures del greggio espressi in dollari tendono a scendere quando il biglietto verde è più forte, dal momento che il greggio diventa più costoso per i titolari di altre valute.
Il biglietto verde è stato supportato recentemente dalle speranze che il miglioramento dell’economia statunitense possa incoraggiare la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse già a settembre.
Il Dipartimento per il Lavoro USA che hanno mostrato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 1° agosto è salito di 3.000 unità a 270.000. Gli analisti avevano previsto un aumento di 6.000 unità a 273.000, dalle 267.000 unità della settimana precedente.
Le nuove richieste di sussidio USA sono sotto i 300.000 da 22 settimane consecutive, e questo solitamente indica un miglioramento del mercato del lavoro.
Gli operatori attendono ora il report sull’occupazione non agricola, previsto per domani, nelle aspettative di un aumento dei tassi a settembre. Il report dovrebbe mostrare un aumento di 223.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, mentre il tasso di disoccupazione è previsto stabile al 5,3%.
I futures del greggio WTI sono crollati di 12,22 dollari, o del 21,24% a luglio, il maggiore calo mensile dall’ottobre del 2008, tra i timori per l’aumento della produzione di greggio negli Stati Uniti.
Secondo quanto dichiarato venerdì dall’agenzia di ricerche Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è aumentato di cinque unità la scorsa settimana, a 664, il secondo aumento settimanale consecutivo.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre scende di 20 centesimi, o dello 0,41%, a 49,39 dollari al barile. Ieri, il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato a 49,02 dollari, il minimo dal 27 gennaio, prima di chiudere a 49,59 dollari, giù di 40 centesimi, o dello 0,8%.
Il mese scorso i futures del greggio Brent sono crollati di 11,39 dollari, o del 18,6% per via dei timori per l’eccesso delle scorte globali.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’OPEC di non ridurre la produzione.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 4,75 dollari al barile, rispetto ai 4,44 dollari segnati alla chiusura di ieri.