LONDRA (Reuters) - Il dollaro recupera leggermente dai minimi di ieri ma resta complessivamente sotto pressione, per via delle ultime dichiarazioni di esponenti della Fed, in primis il governatore Yellen, che consolidano le attese di un ciclo cauto di rialzo dei tassi Usa.
L'euro/dollaro si mantiene nella seduta entro un intervallo ristretto, toccando a metà mattinata un massimo intraday a 1,1396, non lontano dal massimo da oltre 5 mesi di 1,1420 visto ieri.
I Pmi manifatturieri di questa mattina confermano sostanzialmente la fotografia di una crescita non esaltante per il comparto nella zona euro in marzo, con alcuni paesi come la Francia addirittura in lieve contrazione, senza però un impatto apprezzabile sulle quotazioni valutarie.
Il biglietto verde ha chiuso il primo trimestre del 2016 con un deprezzamento complessivo di oltre il 4% nei confronti dell'euro e di oltre il 6% sullo yen.
Il 'dollar index', che mette in relazione la valuta Usa a un paniere delle principali divise internazionali, ha perso oltre il 4% tra inizio gennaio e fine marzo, la performance peggiore dal terzo trimestre 2010.
Fondamentali in relazione alle aspettative sulla Fed saranno i 'payroll' Usa di marzo, in uscita nel primo pomeriggio. Le stime degli economisti indicano 205.000 nuovi posti di lavoro non agricoli (dopo il forte dato di 242.000 del mese precedente) e un tasso di disoccupazione stabile al 4,9%.
"Il dato più importante per il dollaro sarà quello sui salari medi. Un eventuale numero in miglioramento potrebbe autorizzare qualche speranza, ma non convincerebbe comunque che tutto è a posto" commenta la strategist di Commerzbank Esther Reichelt. "Non mi aspetto un sostanziale apprezzamento del dollaro, più che altro una conferma della cautela".