Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in salita nella mattinata europea di questo mercoledì, con gli investitori in attesa del rilascio dei dati sulle scorte USA di greggio e prodotti raffinati della Energy Information Administration.
I traders dell’oro hanno pressoché ignorato la notizia della morte del Presidente Venezuelano Hugo Chavez avvenuta ieri. Il Venezuela, membro dell’OPEC, è il principale produttore dell’America Latina.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 90,80 dollari al barile nella mattinata europea, invariati sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scambiati nel range stretto tra il minimo giornaliero di 90,58 dollari al barile ed il massimo della seduta di 91,17 dollari al barile.
I traders attendono i dati dal governo USa sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 0,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di greggio dovrebbero mostrare un calo di 0,7 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un aumento di 5,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 0,9 milioni di barili.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dalla speculazione che la Federal Reserve mantenga l’attuale piano di politica nonché dai segno di ripresa dell’economia USA.
I Dati di ieri hanno mostrato che il settore dei servizi statunitensi è cresciuto al ritmo più veloce dell’anno a febbraio. Inoltre i traders attendono i dati settimanali sull’occupazione non agricola per valutare la forza della ripresa economica.
Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad aprile sono scesi dello 0,1% a 111,50 dollari al barile, con lo spread a 20,70 dollari al barile.
I prezzi Brent sono supportati dalla chiusura per il terzo giorno consecutivo di un oleodotto nel Mare del Nord, dovuto ad una fuga da una piattaforma.
I traders dell’oro hanno pressoché ignorato la notizia della morte del Presidente Venezuelano Hugo Chavez avvenuta ieri. Il Venezuela, membro dell’OPEC, è il principale produttore dell’America Latina.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 90,80 dollari al barile nella mattinata europea, invariati sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scambiati nel range stretto tra il minimo giornaliero di 90,58 dollari al barile ed il massimo della seduta di 91,17 dollari al barile.
I traders attendono i dati dal governo USa sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 0,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di greggio dovrebbero mostrare un calo di 0,7 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un aumento di 5,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 0,9 milioni di barili.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dalla speculazione che la Federal Reserve mantenga l’attuale piano di politica nonché dai segno di ripresa dell’economia USA.
I Dati di ieri hanno mostrato che il settore dei servizi statunitensi è cresciuto al ritmo più veloce dell’anno a febbraio. Inoltre i traders attendono i dati settimanali sull’occupazione non agricola per valutare la forza della ripresa economica.
Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad aprile sono scesi dello 0,1% a 111,50 dollari al barile, con lo spread a 20,70 dollari al barile.
I prezzi Brent sono supportati dalla chiusura per il terzo giorno consecutivo di un oleodotto nel Mare del Nord, dovuto ad una fuga da una piattaforma.