Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo lunedì, il persistere dei timori per l’eccesso delle scorte globali pesano sul sentimento.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a settembre si attesta a 48,55 dollari al barile alle 8:55 ET (12:55 GMT), giù di 27 centesimi, o dello 0,6%. Nella seduta precedente, il prezzo è crollato al minimo di quasi due settimane e mezzo di 47,98 dollari.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad ottobre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 37 centesimi, o dello 0,7%, a 51,73 dollari al barile.
Il prezzo del greggio è salito venerdì, ma ha comunque chiuso la settimana in calo tra i segnali che i membri dell’OPEC hanno aumentato la produzione a luglio, nonostante l’accordo per ridurla.
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, il rispetto dell’accordo da parte dell’OPEC è sceso al 75% il mese scorso, il minimo dall’inizio dei tagli, a gennaio.
L’OPEC e i 10 produttori che non fanno parte del cartello, tra cui la Russia, hanno deciso di tagliare 1,8 milioni di barili al giorno a partire dall’inizio dell’anno fino al marzo del 2018, per ridimensionare l’eccesso delle scorte globali e riequilibrare il mercato.
Finora, l’accordo sui tagli alla produzione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte globali, per via dell’aumento della produzione da parte dei produttori che non prendono parte all’accordo, come la Libia e la Nigeria, e dell’incremento della produzione di petrolio da scisto USA.
Baker Hughes venerdì ha reso noto che il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di tre unità a 768.
Il dato settimanale è un barometro importante per il settore e fa da indicatore per la produzione di greggio e la domanda di servizi petroliferi.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati USA sulle scorte di greggio e prodotti raffinati, attesi domani e mercoledì, per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a settembre scendono di 1,4 centesimi, o dello 0,9%, a 1,595 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a settembre è in calo di 0,8 centesimi, circa lo 0,5%, a 1,626 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a settembre scendono di 1,5 centesimi, o dello 0,5%, a 2,969 dollari per milione di BTU.