ROMA/MILANO (Reuters) - Il settore manifatturiero italiano si è espanso in marzo al tasso più veloce da sei anni secondo quanto emerge dall'indagine mensile sui direttori d'acquisto, che rafforza le prospettive economiche per quello che rimane il Paese della zona euro con la crescita persistentemente più debole.
L'indice Pmi manifatturiero elaborato da Markit/Adaci è salito in marzo a 55,7 punti dai 55,0 del mese precedente, confermandosi ampiamente sopra la soglia dei 50 punti che separa le rilevazioni di crescita da quelle di contrazione.
Si tratta del dato più alto dal marzo del 2011, dopo che in febbraio l'indice si era collocato sui massimi da oltre un anno.
Le stime degli economisti erano per un indice in lieve calo, a 54,9 punti.
Il mese appena concluso ha visto un rafforzamento sia sul fronte dell'output manifatturiero sia su quello dell'occupazione nel settore, mentre il sotto indice relativo agli ordini complessivi è rimasto invariato rispetto a febbraio. Sale invece il sotto indice sugli ordini per l'export, a 55,7 -- massimo dal novembre del 2015 -- dai 55,4 punti di febbraio.
Secondo quanto riferito a Reuters da due fonti, con l'imminente presentazione del Def il governo ha in previsione di alzare propria la stima di crescita del Pil di quest'anno, attualmente a +1%, dopo che nel 2016 l'economia italiana era cresciuta dello 0,9%.
(Steve Scherer)