ROMA, 28 giugno (Reuters) - Nel primo trimestre 2018 l'indebitamento netto in rapporto al Pil delle amministrazioni pubbliche è stato pari al 3,5% dal 4% del corrispondente trimestre 2017.
Lo rende noto Istat, sottolineando che si tratta del miglior primo trimestre dal 2000.
Il calo tendenziale di 0,5 punti percentuali nel periodo in osservazione deriva "da un incremento delle entrate (+1,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2017) ampiamente superiore a quello delle uscite (+0,2%)", spiega l'Istituto centrale di statistica.
Nel primo trimestre 2018 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil dello 0,2% dal -0,3% nello stesso periodo del 2017.
La pressione fiscale è stata pari al 38,2% in lieve calo dal 38,4% dello stesso trimestre del 2017.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato in termini congiunturali dello 0,2%, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,8%. Di conseguenza, l apropensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,6%. A fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi dello 0,4%, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente dello 0,2%.
"Il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto a un ritmo modesto, inferiore a quello dell’ultima parte del 2017; in presenza di una dinamica inflazionistica in lieve accelerazione, si è determinato, per la prima volta da oltre un anno, un calo congiunturale del potere d’acquisto. A fronte di tale calo, lefamiglie hanno mantenuto una dinamica positiva dei consumi in volume diminuendo la propensione al risparmio", commenta Istat.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,6%, è aumentata di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 21,3%, è diminuito di 0,7 punti percentuali.
(Valentina Consiglio)
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