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Impennata dell’oro al massimo di 3 settimane

Pubblicato 08.06.2016, 14:35
Il prezzo dell’oro sale mentre il dollaro scende sulla scia della riduzione delle speranze di un aumento dei tassi in estate
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Investing.com - I futures dell’oro schizzano al massimo di tre settimane negli scambi statunitensi di questo mercoledì, proseguendo i rialzi segnati nella notte, mentre il dollaro scende per via della riduzione delle aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.

Secondo lo strumento FedWatch del CME Group (NASDAQ:CME), la probabilità di un aumento dei tassi questo mese è pari solo al 2%, rispetto al 23% stimato per luglio. Le probabilità di un aumento a settembre sono pari a circa il 46%.

Gli investitori escludono un aumento dei tassi in occasione del vertice della Fed del 14 e 15 giugno dopo i dati sull’occupazione USA della scorsa settimana che hanno mostrato che l’economia ha creato solo 38.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, il minimo dal settembre del 2010.

La Presidente della Fed Janet Yellen all’inizio della settimana ha dichiarato che la banca ha intenzione di alzare i tassi di interesse, ma non ha dato indicazioni sulla tempistica dell’aumento.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende a 93,52 nei primi scambi, il minimo dal 6 maggio. L’indice si è poi attestato a 93,55, in calo dello 0,3% sulla giornata.

Un dollaro debole di solito favorisce l’oro, poiché aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad agosto balza al massimo intraday di 1.259,10 dollari l’oncia troy, il massimo dal 18 maggio. Il prezzo si è poi attestato a 1.259,15 dollari alle 12:33 GMT, o alle 8:33 ET, su di 12,15 dollari, o dello 0,97%.

Il prezzo del metallo prezioso è schizzato di quasi il 4% finora a giugno, dopo essere crollato di oltre il 6% il mese scorso, poiché i traders hanno reagito alle variazioni della tempistica dell’aumento dei tassi USA.

L’oro risente dell’aumento dei tassi di interesse USA. Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio schizzano di 53,6 centesimi, o del 3,27%, a 16,93 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese, mentre i futures del rame sono in salita di 2,0 centesimi, o dello 0,98%, a 2,071 dollari la libbra.

I dati commerciali mensili rilasciati questa mattina hanno mostrato un calo delle esportazioni e delle importazioni a maggio, alimentando i timori per lo stato di salute della seconda economia mondiale.

Le esportazioni sono crollate del 4,1% rispetto all’anno precedente, molto più del calo del 3,6% previsto, mentre le importazioni hanno segnato una riduzione dello 0,4%, rispetto al 6,0% previsto. Di conseguenza, il surplus commerciale cinese è risultato pari a 50,0 miliardi di dollari il mese scorso, secondo l’Amministrazione Generale delle Dogane.

Nonostante il calo delle esportazioni, la banca centrale cinese stamane ha dichiarato di prevedere una crescita economica del 6,8% per quest’anno.

La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, con circa il 45% della richiesta globale.

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