MILANO (Reuters) - - Il mercato obbligazionario europeo, Italia inclusa, trova un piccolo rimbalzo successivamente alle aste di questa mattina di Spagna e Francia, con quotazioni che tornano timidamente in positivo dopo la correzione vista ieri.
Il contesto degli scambi resta d'altra parte decisamente estivo, con volumi che si prevedono ridotti al minimo almeno per una decina di giorni ancora.
"Ieri abbiamo visto delle vendite, sulla possibilità ormai concreta di un rialzo dei tassi Usa già in settembre", afferma un trader milanese. "Stamane il mercato è partito ancora debole, poi dopo le aste, specialmente quella spagnola che è andata abbastanza bene, si è rivisto qualche acquisto: tutto comunque molto contenuto".
Il quadro macro negli Stati Uniti resta misto, ma il solido andamento mostrato ieri dall'Ism non manifatturiero di luglio sembra rafforzare la convinzione degli operatori che un intervento della Fed sul costo del denaro sia ormai prossimo.
CORRELAZIONE CORE-PERIFERIA
"Grande importanza ce l'avranno i dati sul mercato del lavoro Usa di domani: più che la Grecia, che sembra al momento sotto controllo, sarà la questione dei tassi Usa a guidare il mercato nelle prossime settimane, a meno di nuove turbolenze dalla Cina", osserva il trader. "In questo contesto, la correlazione tra bond 'core' e periferici è alta, quindi di fatto abbiamo uno spread fermo".
A fine mattinata, su piattaforma Tradeweb, lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali viaggia in area 116 punti base, in linea con la chiusura di ieri; il rendimento sul 10 anni italiano si riporta invece sotto quota 1,90%, superata al rialzo nella seduta di ieri.
Il tasso sul tratto 2 anni della curva italiana ha toccato in mattinata un nuovo minimo storico a 0,064%. Qualche vendita permane invece sul trentennale.
"Il breve resta fortissimo e di fatto non si muove; il grosso della poca attività che c'è sul mercato adesso si fa tra il 10 e il 30 anni", conclude il trader.
Sul fronte aste, la Spagna ha collocato stamane 4,9 miliardi di euro di titoli di Stato 2018, 2020 e 2025, con tassi in calo; la Francia quasi 5,5 miliardi di carta su quattro scadenze a partire dal 2023, compreso poco meno di un miliardo del titolo extra lungo aprile 2060.