Investing.com - L’attività del settore dei servizi britannico è rallentata il mese scorso, portando l’economia del paese vicina alla stagnazione, tra l’aumento dell’incertezza per l’imminente uscita della nazione dall’Unione Europea che ha reso le compagnie meno propense al rischio.
Il report segue i dati più deboli del previsto sul settore manufatturiero ed edile, con l’attività rallentata dai timori per la Brexit.
L’attività edile ha segnato il minimo di 10 mesi: i costruttori sono rimasti cauti sui nuovi progetti considerata l’imminente uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. I manifatturieri hanno accumulato scorte al tasso più rapido da anni per assicurarsi di poter continuare a produrre quando il paese lascerà l’UE il 29 marzo.
L’istituto di ricerche di mercato IHS Markit ha reso noto che l’indice dei direttori acquisti per il settore dei servizi è sceso a 50,1 a gennaio, rispetto alle previsioni di una lettura pari a 51,1.
La lettura è inferiore al dato di dicembre di 51,2.
Una lettura superiore a 50,0 indica un’espansione del settore mentre una lettura inferiore a tale livello ne indica una contrazione.
“Gli ultimi dati sugli indici PMI indicano che l’economia britannica rischia lo stallo o peggio, con le crescenti incertezze per la Brexit che coincidono con un diffuso rallentamento dell’economia globale”, scrive nel report Chris Williamson, capo economista di IHS Markit.
“Gli ultimi tre mesi hanno visto l’economia registrare il tasso di crescita più lento da sei anni e indicano che il PIL probabilmente è stato stagnante all’inizio del 2019 dopo aver faticosamente segnato una modesta crescita dello 0,1% nel quarto trimestre”, avverte.